giovedì 18 giugno 2009

I razzisti e i fascisti dichiarano guerra ai nomadi dai banchi della circoscrizione 9


Lunedì 15 alle ore 21, presso l’aula consigliare della circoscrizione 9 (Nizza-Lingotto) di Torino era prevista la discussione su un ordine del giorno presentato dai consiglieri della Lega Nord Fabrizio BORASIO e Pasquale JENTILE relativa a: “Lotta al degrado urbano ed al nomadismo”. Il titolo della proposta, già per se stesso, evoca dichiarazioni di guerra ad un etnia e a un popolo che ha nel suo essere nomade uno sei suoi pilastri culturali e che nulla ha a che vedere con il degrado urbano delle nostre città del quale sono responsabili chi, tra la classe dominante, persegue soltanto i profitti e l’arricchimento senza badare minimamente alla dignità dei cittadini e al loro benessere. I compagni del nostro collettivo hanno quindi deciso di intervenire al consiglio con lo scopo di impedire che una tale proposta, dichiaratamente razzista, fosse portata impunemente negli ambiti della così detta “Repubblica Democratica” alla faccia della Costituzione che, sulla carta, condanna fermamente ogni forma di razzismo e si dichiara a favore dell’accoglienza incondizionata e del rispetto della dignità di ogni etnia. A differenza degli altri consigli di circoscrizione fondamentalmente snobbati dalla popolazione, al consiglio in questione erano presenti una ventina di abitanti del quartiere dove, di tanto in tanto, alcuni nomadi sostano le loro poche roulottes. E, sempre “stranamente”, proprio in quell’occasione, dai banchi della destra veniva fatta richiesta formale di lasciare intervenire il pubblico presente. Era quindi chiaro che i razzisti della Lega avevano fomentato l’odio contro i nomadi tra gli abitanti del quartiere soffiando sul fuoco del disagio provocato dalla innegabile situazione di degrado che vivono tutti gli abitanti delle periferie torinesi e che viene attribuita, come del resto anche le cause della crisi economica, dalle formazioni razziste e fasciste, , agli immigrati, ai diversi e ai più poveri additandoli come i responsabili dei disagi e della miseria con la quale le masse popolari devono ogni giorno di più fare i conti. Dopo che il razzista Borasio aveva presentato la sua aberrante proposta, insistendo nell’utilizzare in senso dispregiativo il termine “Zingari”,il compagno Valter del CCP ha preso la parola definendo la proposta di ordine del giorno una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti di un popolo. Il compagno ha anche detto che i presentatori di tale proposta non dovrebbero poter sedere sui banchi di quella che dovrebbe essere un istituzione della Repubblica Democratica e che dovrebbero essere espulsi da tutte le istanze istituzionali al pari dei fascisti e dei loro fiancheggiatori mascherati da deputati e senatori della Replubblica. A quel punto il razzista consigliere Jentile, ex AN, ora alla LEGA NORD, si inalbera fomentando il gruppo di cittadini che si erano portati appresso (tutti meridionali tra l’altro) e istigandoli a reagire nei confronti del nostro compagno. Uno di questi individui aggredisce il nostro compagno alle spalle mentre il razzista Jentile, mentre chiama la polizia, continua ad inveire e ad aizzare i suoi improbabili fans. I consiglieri del centro sinistra escono tutti dai banchi e vanno a sostenere Valter invitandolo a rimanere in consiglio e scacciando gli aggressori. All’arrivo della polizia gli stessi consiglieri si oppongono a che il compagno venga portato in un ufficio alla presenza del razzista Jentile e pretendono di assistere alla procedura di polizia e ai controlli. La polizia decide quindi di portare in commissariato il compagno Valter, il Presidente della circoscrizione (che sino ad allora aveva svolto il suo ruolo senza osteggiare il nostro compagno) e il fascista-razzista Jentile allo scopo di sentire le parti in causa. Il consiglio intanto (obbiettivo raggiunto) viene sospeso e rinviato. Dal commissariato di via Tirreno, dove è stato condotto il nostro compagno e poi rilasciato, giunge la notizia che i consiglieri che hanno solidarizzato con lui cercando di impedire che il razzista e fascista Jentile orchestrasse anche la procedura di polizia dichiarandosi “pubblico ufficiale e titolato”, verranno denunciati dallo stesso ufficiale di polizia in servizio “per aver impedito che un funzionario pubblico svolgesse il suo lavoro”. Ai compagni e alle compagne del consiglio della circoscrizione 9 va tutta la nostra stima, la solidarietà e il nostro ringraziamento. Li invitiamo a sporgere querela, congiuntamente al nostro compagno, contro il razzista- fascista Jentile il quale si è reso responsabile, in un aula del consiglio della circoscrizione, dell’istigazione all’odio razziale e dei disordini che hanno causato l’aggressione al compagno Valter.

NO AL RAZZISMO E AL FASCISMO! LA RESISTENZA CONTINUA!!!