lunedì 21 dicembre 2009

SOLIDARIETA’ CON GLI ANTIFASCISTI VERCELLESI.



La scorsa notte le abitazioni di due compagni vercellesi e il CSA Mattone Rosso sono stati perquisiti dalla DIGOS con la scusa di voler recuperare le bandiere di Forza Nuova.

Le bandiere erano state prese ai fascisti mentre erano intenti a diffondere la loro lugubre propaganda.

È evidente come questo non sia altro che un pretesto per attaccare ed aggredire chi si batte per impedire che i fascisti si prendano spazi di agibilità politica e culturale. Un pretesto per aggredire chi, a suo modo, si batte contro le politiche antipopolari del gruppo di parassiti che ci governa.

È evidente come queste operazioni repressive siano strumentali alla politica sempre più fascista di questo governo e come l’attenzione delle “forze dell’ordine” siano sempre rivolte a chi lotta contro questo sistema malato mentre le strade sono sempre più riempite da gentaglia come fascisti, spacciatori e altri delinquenti di questo stampo.

Vogliamo far notare come le forze dell’ordine si impegnino sempre per reprimere gli antifascisti mentre dovrebbero difendere la Costituzione repubblicana antifascista nata dalla Resistenza.

Questi gruppi di personaggi (come Forza Nuova), che si rifanno all’ideologia che ha portato il mondo e la nostra nazione nella tragedia dell’Olocausto, della seconda guerra mondiale, alle deportazioni, alle torture, alle uccisioni dei comunisti e degli antifascisti non devono in alcun modo ottenere spazi e senza tregua.

Diciamo che non saranno ne le perquisizioni ne gli arresti a fermare la nostra lotta contro il fascismo e il razzismo.

Invitiamo tutti a essere solidali e ad attivarsi con i propri mezzi e secondo le proprie possibilità per resistere alla repressione

Esprimiamo la più totale e sentita solidarietà di classe agli antifascisti vercellesi.


Collettivo Comunista Piemontese
Collettivo Stella Rossa

sabato 19 dicembre 2009

Sostegno e solidarietà alla lotta degli operai di Pomigliano D’Arco


Sabato 19 dicembre 2009

Gli operai precari della FIAT di Pomigliano D’Arco, per protestare contro 93 licenziamenti, da mercoledì scorso occupano la sala consiliare del Comune. Gli operai, ai quali non è stato rinnovato il contratto, hanno deciso di proseguire con l’occupazione e il presidio.
In tutto il comparto metalmeccanico si stanno subendo gli effetti del “Piano Marchionne” che per i molti politici, di destra e di sinistra, e qualche dirigente dei sindacati di regime, sarebbe stato il toccasana per la crisi occupazionale e aziendale della FIAT . Invece, ecco che si confermano i veri intenti del dirigente Marchionne e dei padroni della FIAT:
- delocalizzare e chiudere gli stabilimenti,
- licenziare gli esuberi, non riconfermare i contratti agli interinali,
- ordinare agli operai di fare gli straordinari al bisogno dell’azienda e i sabati lavorativi,
- sfruttare il denaro pubblico per sanare le malefatte dell’azienda e per coprire le casse integrazioni.
Il piano Marchionne non è altro che il piano per strappare ulteriore denaro pubblico (denaro che viene anche dagli stessi operai che vengono sbattuti in mezzo a una strada) ed approfittare della crisi per accrescere i profitti senza utilizzare capitale del padrone. Pomigliano, Termini Imerese e altre aziende dell’indotto FIAT rischiano la chiusura e migliaia di operai verranno licenziati!
Altro che “Toccasana per risolvere la crisi”!
Con la stessa logica procedono praticamente tutti i piani di riorganizzazione, ristrutturazione, “risanamento”, e “salvataggio” delle aziende Italiane come di quelle di ogni paese imperialista. La salvaguardia degli interessi dei padroni è al primo posto nei piani politici dei governi borghesi. La difesa degli interessi dei lavoratori deve essere al primo posto dell’azione dei comunisti.
Il Coordinamento dei Collettivi Comunisti esprime la più totale solidarietà agli operai di Pomigliano e si impegna a sostenere la loro lotta diffondendo ad ampio raggio i loro comunicati e le notizie che riguardano la loro mobilitazione. La lotta degli operai di Pomigliano è la lotta di tutti i lavoratori perché si inserisce nella più generale lotta per abbattere il sistema di sfruttamento e di morte gestito dalla borghesia e per istaurare un sistema senza più sfruttati né sfruttatori, un sistema socialista. Per fare questo però è necessario che queste lotte si uniscano in un unico fiume e che gli operai ne assumano la direzione costruendo il loro partito, il partito comunista!
Coordinamento Colettivi Comunisti

venerdì 18 dicembre 2009

PADRONI E SERVI DEI PADRONI HANNO PAURA DELLA VERITA'


In occasion dell'udienza del 17 dicembre del processo contro i diirgenti della Thyssen Krupp, alcuni nostri compagni, come di consueto, sono rimast in presidio fuori dal Tribunale con lo striscione ."CONTRO I PADRONI STRAGISTI GIUSTIZIA PROLETARIA"e con le bandiere rosse dei comunisti ed hanno diffuso un volantino dal titolo "LEGGI SPECIALI CONTRO I PADRONI STRAGISTI E I LORO SERVI"che metteva in evidenza l'inapplicabilità, nei confronti dei padroni e di chi li fiancheggia, del motto (LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI") che campeggia in tutte le ule dei Tribunale della Reppubblica, in quanto vi è una bella differenza tra chi ruba o uccide in condizioni di disperazione e chi invece lo fa per accrescere il profitto come nel caso dei padroni e dei dirigenti della Thyssen. Il volantino quindi diceva LEGGI SPECIALI e NON UGUALI per questi reati che sono tra i più efferati e che sono commessi ai danni di un intera classe sociale, famiglie comprese. Durante l'udienza l'AVV. Anglesio (come si evince dagli art. di La Repubblica e Torino Cronaca del 18.12.2009), confermando la sua affidabilità in veste di mercenario al soldo dei padroni e della classe dominante, che nel volantino era citata con tanto di nomi e cognomi dei suoi membri, ha preso la parola per denunciare il carattere intimidatorio del volantino, dicendo che il colleggio difensivo e i testimoni della difesa erano minacciati gravemente.

Vogliamo ricordare all'avv. Anglesio e a tutta la sua "CRICCA" che le uniche minacce nei loro confronti provengono da loro stessi e dall'ignobile causa che hanno assunto per un compenso di cui a molti piacerrebbe conoscere l'ammontare. I dirigenti e gli avvocati della Thyssen hanno paura della verità e la ritengono una minaccia da scongiurare con la repressione e la censura! Ma da quando in qua i cittadini non possono difondere la propria opinione? O forse lor signori credono che diffondere le proprie idee sia privilegio esclusivo dei potenti o dei politici di turno i quali non si fanno alcuna remora nel calunniare, denigrare, diffamere e condannare a priori gli operai che scioperano e occupano la fabbrica, gli studenti che protestano contro la Gelmini, gli immigrati poveri e i comunisti o chiunue altro combatta contro le ingiustizie e le angherie della classe ominante?!

Senza dubbio la verità è una minaccia per chi ceca di mistificarla, di nasconderla e di distorcerla!

Il CCP continuerà a sostenere la causa dei proletari colpiti dalle stragi dei padroni sino a che siano finalmente loro a pagare a caro prezzo le loro malefatte econtro le masse popolari!

venerdì 11 dicembre 2009

Solidarietà a tutti i resistenti delle case occupate e dei centri sociali, rispondiamo alla violenza degli sbirri!




Ieri mattina, molto presto, la polizia si è presentata all'Ostile (sito in corso Vercelli 32) la struttura occupata da poco più di un mese in concreta risposta alle minacce di sgombero di Chiamparino, del prefetto, del questore e della loro cricca.
I compagni che si trovavano all'interno hanno opposto una strenua resistenza salendo sul tetto e riuscendo a rimanerci per circa 14 ore. Nel frattempo, al di fuori della struttura, circondata dalla sbirraglia, si era radunato un folto numero di compagni che oltre a portare la loro solidarietà si sono da subito attivati per aiutare che si trovava sul tetto cercando di farci arrivare cibo e acqua. Da subito le merde in tuta blu hanno cercato di impedire qualsiasi rifornimento agli occupanti.
I presenti al presidio allora hanno impedito ai pompieri di avvicinarsi con le autoscale alla struttura provocando una dura carica da parte della polizia e dei carabinieri, che tuttavia non sono riusciti a disperdere i manifestanti. Dopo di che vista l'impossibilità per i pompieri di avvicinarsi per far scendere gli occupanti, i cani da guardia della borghesia (nel frattempo aumentati di numero) hanno caricato nuovamente con l'uso di gas lacrimogeni. I compagni hanno cercato di resistere rovesciando cassonetti e dandoli alle fiamme, bloccando le via vicine per poi disperdersi e ri radunarsi in piazza Crispi dove sono stati nuovamente caricati. Nel frattempo i compagni sul tetto dell'Ostile sono stati costretti a scendere.
Vogliamo porre in evidenza l'atteggiamento ferocemente repressivo delle "forze dell'ordine" che non solo si lasciavano andare a esclamazioni del tipo "ti taglio la gola" ma non si sono fatti problemi a massacrare di botte ragazze cadute in terra e anche gli stessi abitanti del quartiere che passavano di li.
Vogliamo dare tutta la nostra solidarietà a chi ieri ha difeso l'Ostile stando 14 ore su un tetto al freddo circondato dagli sbirri e a chi ha lottato in strada per fermare lo sgombero.
Mentre il sindaco Chiamparino promette e concede spazi pubblici ai fascisti dall'altra parte chiude le case occupate e i centri sociali, luogo dove i compagni si organizzano e si ritrovano. Invitiamo tutti a essere solidali e ad attivarsi con i propri mezzi e secondo le proprie possibilità per resistere agli sgomberi che è una parte importante della lotta contro la fascistizzazione del nostro paese.

TORINO 10 DICEMBRE 2009 MANIFESTAZIONE NAZIONALE PROMOSSA DALLA RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO