La morte, “grande consolatrice”, si è portata via un altro “eroe dei nostri tempi”, uno di quelli per cui, verranno versate lacrime e scritte migliaia di parole d’encomio e di riconoscenza. Ma, su Maurizio Laudi qualche cosa vorremmo scriverla anche noi. Laudi era un magistrato che svolgeva con estremo zelo il compito di persecutore di comunisti e anarchici sul territorio della Repubblica nata dalla Resistenza partigiana. Il giudice Laudi fece parte, insieme a Caselli e altri magistrati, del pool “antiterrorismo” che negli anni 70 fece incarcerare migliaia di compagni e compagne che combattevano, a loro modo, per abbattere un sistema infame e assassino e per sostituirlo con un sistema senza più sfruttati ne sfruttatori. Maurizio Laudi non era un “eroe dei nostri giorni” bensì un servo della classe dominante e dei padroni. Ricordiamo che il giudice Laudi fu il responsabile della morte in carcere dei due anarchici Soledad Rosas e Edoardo Massari (Baleno) accusati degli attentati contro La TAV in valle di Susa e incarcerati senza uno straccio di prova.
Allo stesso modo con cui noi comunisti non abbiamo pianto la morte di Biagi e di altri personaggi nemici della classe operaia, non piangeremo nemmeno la morte del giudice Maurizio Laudi. Noi comunisti piangiamo invece le migliaia di vittime dello sfruttamento padronale e i compagni caduti per mano del piombo assassino dei servi della borghesia imperialista.
Allo stesso modo con cui noi comunisti non abbiamo pianto la morte di Biagi e di altri personaggi nemici della classe operaia, non piangeremo nemmeno la morte del giudice Maurizio Laudi. Noi comunisti piangiamo invece le migliaia di vittime dello sfruttamento padronale e i compagni caduti per mano del piombo assassino dei servi della borghesia imperialista.
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