giovedì 16 dicembre 2010
LA RABBIA DEI FAMIGLIARI DEGLI OPERAI DELLA THYSSEN E' LA RABBIA DI TUTTO IL PROLETARIATO
La mattina del 14 dicembre il processo contro i dirigenti stragisti della Thyssen Krupp è entrato nella fase delle richieste di condanna per i sei imputati Harald Espenhan, Gerhard Prignitz, Marco Pucci, Daniele Moroni, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri, che Guariniello ha definito "persone con una eccezionale capacità di delinquere" in riferimento al tentativo di inquinare le prove sin da subito. Le richieste sono state: per Espenhan anni 16 e mesi 6 (avrebbero dovuto essere 21, ma Guariniello ha concesso l’attenuante della “ condotta processuale non disdicevole”); per Prignitz, Pucci, Salerno e Cafueri: anni 13 e mesi 6; per Moroni: anni 9, per il suo atteggiamento collaborativo durante il processo.
Si tratta di richieste particolarmente miti considerando che questi “signori” si sono resi responsabili della strage di sette operai bruciati tra le fiamme di un rogo che si sarebbe potuto evitare soltanto se tutti gli imputati, indistintamente dal loro ruolo in azienda e dalle loro mansioni, avessero agito in nome della sicurezza degli operai e non nel nome della loro carriera e del loro profitto. Sono quindi tutti responsabili diretti della strage, da chi come Harald Espenhan gestiva il denaro destinato al rinnovamento delle misure di sicurezza, a chi, come i dirigenti italiani, erano a contatto diretto con l’azienda ed ogni giorno avevano sotto gli occhi la situazione precaria e pericolosa nella quale lavoravano gli operai. Ma i codici e i regolamenti della giustizia sono adattati alle esigenze della classe dominante e non certo a quelle dei poveracci che, come i sette eroi morti sulla linea 5, devono mettere insieme il pranzo con la cena, in condizioni sempre più precarie e impraticabili. Ci stringiamo quindi attorno ai parenti dei sette eroi del lavoro e condividiamo la loro rabbia per le miti richieste di condanna del PM Guariniello! Ancor più se consideriamo che ai compagni che soltanto pensano di organizzarsi per gli interessi della classe operaia vengono comminati 15 anni di carcere e a Calisto Tanzi, reo di avere truffato migliaia di famiglie, ma che non ha ammazzato nessuno, è stata comminata la pena di anni 19, uno in meno e tre in più di quelli richiesti da Guariniello per lo stragista Harald Espenhan il quale, per altro, durante le udienze ha mantenuto sempre un atteggiamento strafottente e borioso, anche di fronte alle domande dei PM! Sono questi i motivi concreti che rendono ancor più necessario proseguire, con maggior determinazione, la lotta all’esterno delle strutture istituzionali borghesi, tenere il fiato sul collo ai loro rappresentanti (siano essi PM, Giudici, avvocati, dirigenti sindacali, ispettori dell’ASL o amministratori regionali, provinciali e comunali), denunciare a gran voce e a largo raggio le ingiustizie, i raggiri, le manipolazioni di tutti questi signori che, in una misura o nell’altra, sono i principali responsabili delle amare condizioni del proletariato e delle masse popolari! E’ necessario riprendere a praticare il sano ODIO DI CLASSE, come anche il compianto scrittore e poeta comunista EDOARDO SANGUINETTI invitava a fare. Bisogna organizzarsi contro questi signori, per lottare e solidarizzare con chi lotta!
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