domenica 27 marzo 2011
domenica 20 marzo 2011
I SIONISTI E GLI IMPERIALISTI USA ED EUROPEI NON SI SMENTISCONO MAI!
Ancora una volta, come per la ex Yugoslavia, l’Iraq e l’Afghanistan, gli imperialisti hanno scatenato una “guerra umanitaria” che, come tutte le altre, è fatta di attacchi militari tesi a sconfiggere gli “ultimi fuochi di resistenza” all’operazione guidata per abbattere Gheddafi, dividere la Libia in due e spartirsi le sue risorse e i suoi territori senza più dovere fare i conti con il colonnello che in passato ha dato tanto filo da torcere agli imperialisti.
Dopo avere fomentato la rivolta dei cirenaici nostalgici di re Idris, armato le loro compagini e avere scatenato una campagna mediatica carica di falsità costruite ad arte, gli imperialisti occidentali hanno dato il via all’ultimo atto della loro operazione di destabilizzazione e conquista dello stato sovrano libico. Le stesse operazioni che hanno messo in atto per la ex Jugoslavia, per lIraq e l’Afghanistan. Questa volta, però, gli imperialisti occidentali hanno avuto buon gioco nel tenere a bada l’opinione pubblica facendo cadere nel tranello mediatico anche settori della politica che più di altri, in occasione delle precedenti campagne di conquista imperialiste e neo coloniali, hanno saputo opporsi con fermezza e prendere posizioni ben precise da subito, contro gli imperialisti.
Anche se Gheddafi, da tempo, aveva ( sotto embargo e iscritto nelle liste terroristiche formulate dagli USA e dalla UE) in qualche misura accettato compromessi con l’occidente, oggi egli sta combattendo contro gli imperialisti e riteniamo necessario che la sua guerra contro di essi venga sostenuta prendendo posizioni nette a favore della Libia in qualità di Stato sovrano aggredito dagli imperialisti.
La formula dell’equidistanza non ha mai prodotto alcunché di positivo, sia in termini di orientamento delle masse popolari, sia in termini di unione e unità di intenti tra le forze antimperialiste che si oppongono alle aggressioni, alle rapine e alle malefatte delle rispettive borghesie occidentali nei confronti dei paesi e dei popoli oppressi. Come per la ex Yugoslavia, l’Iraq, l’Afghanistan ma anche per la Palestina, i comunisti devono schierarsi apertamente con le popolazioni sotto attacco sostenendo, con la propaganda, le mobilitazioni e qualsiasi altro mezzo a nostra disposizione, chi combatte gli imperialisti aggressori, al di la delle differenze, politiche o religiose che ci dividono o che non approviamo. Il nemico è uno soltanto ed è la borghesia imperialista, in qualsiasi posto essa si trovi ad operare e a mettere in atto le sue sporche manovre di rapina e di sfruttamento.
SOSTENIAMO LA RESISTENZA LIBICA CONTRO GLI ATTACCHI IMPERIALISTI USA E UE! SHIERAMOCI APERTAMENTE DALLA PARTE DI CHI COMBATTE GLI AGGRESSORI! LA RESISTENZA DI GHEDDAFI AGLI ATTACCHI DELLA BORGHESIA IMPERIALISTA INDEBOLISCE IL NOSTRO NEMICO COMUNE!
CCP (Collettivo Comunista Piemontese) via Saluzzo 13 Torino.
colcompiemonte@yahoo.it www.collcompiemonte.blogspot.com
Dopo avere fomentato la rivolta dei cirenaici nostalgici di re Idris, armato le loro compagini e avere scatenato una campagna mediatica carica di falsità costruite ad arte, gli imperialisti occidentali hanno dato il via all’ultimo atto della loro operazione di destabilizzazione e conquista dello stato sovrano libico. Le stesse operazioni che hanno messo in atto per la ex Jugoslavia, per lIraq e l’Afghanistan. Questa volta, però, gli imperialisti occidentali hanno avuto buon gioco nel tenere a bada l’opinione pubblica facendo cadere nel tranello mediatico anche settori della politica che più di altri, in occasione delle precedenti campagne di conquista imperialiste e neo coloniali, hanno saputo opporsi con fermezza e prendere posizioni ben precise da subito, contro gli imperialisti.
Anche se Gheddafi, da tempo, aveva ( sotto embargo e iscritto nelle liste terroristiche formulate dagli USA e dalla UE) in qualche misura accettato compromessi con l’occidente, oggi egli sta combattendo contro gli imperialisti e riteniamo necessario che la sua guerra contro di essi venga sostenuta prendendo posizioni nette a favore della Libia in qualità di Stato sovrano aggredito dagli imperialisti.
La formula dell’equidistanza non ha mai prodotto alcunché di positivo, sia in termini di orientamento delle masse popolari, sia in termini di unione e unità di intenti tra le forze antimperialiste che si oppongono alle aggressioni, alle rapine e alle malefatte delle rispettive borghesie occidentali nei confronti dei paesi e dei popoli oppressi. Come per la ex Yugoslavia, l’Iraq, l’Afghanistan ma anche per la Palestina, i comunisti devono schierarsi apertamente con le popolazioni sotto attacco sostenendo, con la propaganda, le mobilitazioni e qualsiasi altro mezzo a nostra disposizione, chi combatte gli imperialisti aggressori, al di la delle differenze, politiche o religiose che ci dividono o che non approviamo. Il nemico è uno soltanto ed è la borghesia imperialista, in qualsiasi posto essa si trovi ad operare e a mettere in atto le sue sporche manovre di rapina e di sfruttamento.
SOSTENIAMO LA RESISTENZA LIBICA CONTRO GLI ATTACCHI IMPERIALISTI USA E UE! SHIERAMOCI APERTAMENTE DALLA PARTE DI CHI COMBATTE GLI AGGRESSORI! LA RESISTENZA DI GHEDDAFI AGLI ATTACCHI DELLA BORGHESIA IMPERIALISTA INDEBOLISCE IL NOSTRO NEMICO COMUNE!
CCP (Collettivo Comunista Piemontese) via Saluzzo 13 Torino.
colcompiemonte@yahoo.it www.collcompiemonte.blogspot.com
venerdì 18 marzo 2011
sabato 5 marzo 2011
venerdì 4 marzo 2011
Presidente Chávez condena acciones desestabilizadoras en Libia
“Nosotros apoyamos al Gobierno de Libia y a la independencia de Libia. Queremos la paz para Libia, la paz para todos los pueblos del mundo, y nos tenemos que oponer a las pretensiones intervencionistas”.
Así lo señaló el presidente de la República Bolivariana de Venezuela, Hugo Chávez, la noche de este viernes, durante un Consejo de Ministros en el Palacio de Miraflores, al referirse a las situaciones que vive la nación árabe.
“Estoy preocupado por lo que pasa en el norte de África, desde Egipto hasta Libia. Hay un bullicio, rebeliones, alzamientos, con riesgo de guerra civil en algunos países, como en Libia”, detalló.
El Primer mandatario, destacó: “Yo lo dije ayer, todo el mundo sabe nuestra posición a favor de la vida, todo el mundo sabe nuestra lucha por la paz, todo el mundo sabe cómo nosotros amamos a todos los pueblos, y cómo amamos y queremos al pueblo árabe, a los pueblos de Arabia, y cómo esos pueblos nos aman a nosotros y cómo hemos hecho por llevar las mejores relaciones con los distintos gobiernos que hay en el mundo árabe”.
Asimismo, subrayó la condena a la violencia, el imperialismo y el intervencionismo. “Así que desde aquí, con este corazón a Gadafi, a Libia, un rezo por la paz y ojalá consigan, como nosotros, que tuvimos golpes y guerras civiles, intervencionismos y logramos, gracias a Dios, conseguir este camino que tenemos que cuidarlo tanto porque todavía aquí hay grupitos que pretenden siempre llevarnos por esas vías de golpes suaves, revoluciones de colores y desestabilización”.
“Los que condenan de inmediato a Libia hacen mutis con los bombardeos de Israel, del Estado de Israel sobre Faluyá, y de los miles y miles de muertos incluyendo mujeres, niños y familias enteras. Se quedan callados con el bombardeo y las masacres en Irak y en Afganistán; no tienen moral entonces para condenar a nadie”, dijo el presidente Chávez al referirse a la manipulación mediática que hacen algunos medios de comunicación en el mundo.
Indicó que el Gobierno Nacional ha guardado un prudente silencio por la desinformación, por parte de los medios de comunicación occidentales, sobre la situación política de Libia y del mundo árabe.
El Jefe de Estado recordó que aunque mantiene una amistad profunda con el presidente de Libia, Muammar Gaddafi, “no puedo decir que apoyo, que estoy a favor o aplaudo cualquier decisión que tome cualquier amigo mío en cualquier parte del mundo”.
Para finalizar, el presidente Chávez exhortó: “Llamo a toda Venezuela, con nuestras diferencias, al debate de ideas y al trabajo conjunto, reconociéndonos diferentes pero venezolanos y venezolanas, trabajando por el país, para que cada día Venezuela viva mejor y ayude al mundo. Ojalá, Dios mío, en vez de más guerras y más violencias, cada día el mundo viva mejor”.
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