martedì 24 maggio 2011
RENDIAMO ONORE AL COMPAGNO LUIGI UCCISO NELLE CARCERI DAGLI SGHERRI DELLA BORGHESIA!
Morte ex Br Luigi Fallico, aperto
un fascicolo per omicidio colposoL'autopsia conferma l'infarto. Il legale: ''Negligenza da parte dei medici''Si è svolto nel primo pomeriggio di ieri al tempietto crematorio del cimitero San Lazzaro l’esame autoptico sulla salma di Luigi Fallico, il 59enne ritenuto uno dei fondatori della nuove Brigate rosse, deceduto ieri l’altro nella sua cella del penitenziario viterbese.
“E’ iniziato intorno alle 13 ed è durato un paio di ore”, ha riferito l’avvocato Caterina Calia. “Il consulente del pubblico ministero ha preso sessanta giorni di tempo per depositare la perizia, ma ha confermato che la morte del mio assistito è da ricondursi ad un problema cardiaco”, ha spiegato il difensore, aggiungendo: “Il medico legale ha affermato che il cuore era spaccato in due”.
E, adesso, la Calia è stata incaricata dalle sorelle di Fallico - Francesca e Carmela, che sono “addolorate e arrabbiate” - di procedere a querela “affinché ognuno si assuma le sue responsabilità”. L’avvocato, in particolare, si riferisce “ai medici e agli infermieri che lo hanno visitato il 17 maggio”.
Sei giorni prima di morire, Fallico aveva infatti accusato fortissimi dolori al petto e al braccio sinistro ed era stato portato nell’infermeria del carcere. “Il medico gli aveva riscontrato valori della pressione arteriosa molto elevati: 110/190”, ha detto l’avvocato, che ha aggiunto: “Chiunque avrebbe compreso che un paziente con tali sintomi andava trasferito in una struttura ospedaliera attrezzata, e invece è stato riportato in cella”.
Fallico, poi, si era risentito male il 19 maggio, giorno in cui era comparso davanti alla prima sezione della Corte d’assise di Roma, dove si celebrava il processo a suo carico per associazione sovversiva con finalità di terrorismo e banda armata. “Era con me in aula – ha proseguito il legale – e mi aveva detto di non sentirsi bene da un paio di giorni”.
Sulla morte del presunto terrorista la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, mentre il legale è intenzionato ad andare fino in fondo, e non usa giri di parole per affermare: “Considero responsabili di quanto avvenuto il medico e gli infermieri che hanno visitato il mio assistito il 17 maggio”.
In questo contesto, tuttavia, va anche detto che, secondo quanto si è appreso in ambienti carcerari, dalla cartella sanitaria di Fallico non risulterebbero gravi patologie, né tantomeno problemi cardiocircolatori.
“Nessuno può sapere se, sottoposto a cure adeguate, il mio assistito si sarebbe potuto salvare, certo è che da parte dei sanitari del carcere c’è stata negligenza. Adesso – ha concluso l’avvocato Calia – attendiamo l’esito dell’esame autoptico per valutare come procedere”.
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