I compagni Barbara Roberta ed Antonio hanno lascito il CCP. Essi, senza nemmeno dibattere politicamente con il colettivo, avevano da tempo preso la decisione di aderire al Partito dei CARC. Durante l'ultima riunione del CCP hano presentato una lettera nella quale sostenevano il loro bisogno di "crescere politicamente", "fare passi avanti vesro la rivoluzione" riconoscendop quindi il (n)PCI, che come tutti sanno è strettamente legato ai CARC.
I compagni in questione non hanno nemmeno preso visione della stroria della nascita del CCP (vedere pagine del 2007 su questo blog) avvenuta a causa della espulsione del compagno Valter Ferrarato dagli stessi CARC. Se questi compagni avessero minimamente preso visione dei documenti che certificavano le motivazioni della così detta lotta ideologica chce ha portato all'espulsione del compagno Valter e della compèagna Lia Giafaglione, re4sponsabile dell'organizzazione del P. CARC, avrebbero potuto gfarsi un idea di quel partito e dei metodi con i quali esso interpreta il centralismo demcratico ed il dibattito franco aperto.
Auguriamo a quei compagni di fare il "salto di qualità" da loro ricercato.
giovedì 26 luglio 2012
mercoledì 11 luglio 2012
11 luglio 2012 il Ccp presente al Processo No Tav a Nina e Marianna
Questa mattina al Palaingiustizia si è tenuta la lettura della sentenza per le due donne No Tav arrestate il 9 settembre 2011 durante una passeggiata intorno alle reti di Chiomonte.
Marianna è stata giudicata colpevole e come pena gli sono stati dati 8 mesi di reclusione e Nina assolta da ogni accusa.
Subito dopo l'ingiusta sentenza è partito un corteo spontaneo che ha toccato come tappe la Rai e successivamente il Palazzo della Regione.
La lotta No Tav non si arresta e non ci faremo intimidire da questa repressione.Anzi saremo sempre più agguerriti contro questa dittatura fascista e borghese e contro il massimo rappresentante della repressione Torinese lo sporco magistrato torturatore di compagni Giancarlo Caselli.
Ovviamente saremo a fianco della Compagna Marianna ed esprimiamo tutta la Nostra Solidarietà alla sua famiglia. Fuori i Compagni dalle Galere.
Collettivo Comunista Piemontese
martedì 3 luglio 2012
05/07/2012 dalle ore 8 volantinaggio alla Miroglio di Alba
LA SOLIDARIETA' è UN'ARMA EFFICACE! USIAMOLA
Durante
il presidio alcuni compagni albesi hanno deciso, malgrado Il 28 giugno presso
il tribunale di Alba, si è svolta la prima udienza del processo che vede
imputati una compagna ed una compagno (Pinuccia e JACK) accusati di avere opposto resistenza ai
carabinieri e di averli oltraggiati e minacciati durante un presidio di
solidarietà con i lavoratori della ditta Miroglio in lotta. L’azienda ha anche
sede a Taranto e gli operai di quella città rischiano, come quelli di Alba, il
licenziamento e la perdita del lavoro.
non
fossero operai della Miroglio, di sostenere la lotta per il posto di lavoro.
Una solidarietà che varca i confini categoriali ed unisce lavoratori e
disoccupati, donne e uomini che lottano per difendere la dignità del lavoro
come accennato dal primo articolo della Costituzione repubblicana nata dalla
Resistenza.
La
crisi è determinata da un sistema infame basato sul profitto di un pugno di ricchi
speculatori che grazie ai loro servi della politica e delle forze di esercito e
polizia, determinano il destino delle masse popolari.L’obbiettivo
delle forze dell’ordine era chiaro: isolare
dagli operai chi avrebbe potuto trasmettere fiducia nella riuscita della lotta
uniti contro i padroni i quali- hanno
utilizzato i soldi pubblici per la realizzazione dei
due stabilimenti, costruiti tra il 1995 ed il 1997,-
hanno usufruito dei fondi derivanti dalla legge n. 181 del 1989 per la deindustrializzazione
del Mezzogiorno per una somma pari circa 160 miliardi di lire, -
hanno acquistato con i finanziamenti pubblici macchinari che sono stati
trasferiti presso altri stabilimenti esteri (Bulgaria, Tunisia) o nazionali del
gruppo Miroglio, operando in tal modo una vera e propria violazione delle così
dette “regole del mercato e della concorrenza” in danno dello stabilimento
Miroglio di Ginosa e dei suoi lavoratori; e sicuri di farla franca, dopo
essersi ingozzati di soldi pubblici, hanno deciso la chiusura dello
stabilimento pugliese e la messa in mobilità degli operai di Alba.I compagni di Alba che hanno
solidarizzato con gli operai della Miroglio e che per questo sono sotto
processo, hanno svolto il loro dovere prendendosi a cuore la situazione di
operai che hanno perso o che rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Pinuccia
e Jack quindi sono da difendere e da sostenere perché hanno mostrato che la
solidarietà ed il legame tra gli operai e le masse popolari è un arma potente
che fa paura ai padroni speculatori ed infami!Il
fatto che questi compagni non fossero operai della Miroglio è senza dubbio un
fatto positivo che rilancia la necessità di estendere la solidarietà tra tutti
i settori del proletariato e cioè di quella parte enorme delle masse popolari
che per riuscire a campare non possiede altro che la propria forza lavoro da
vendere ai proprietari dei mezzi di produzione come ad esempio la famiglia
Miroglio.Pinuccia e Jack sono stati aggrediti dai carabinieri
perché stavano lottando fianco a fianco agli operai della Miroglio, contro i
licenziamenti e la disoccupazione. Se questo è un reato allora ogni operaio
ed ogni disoccupato che insieme alzano
la testa e non accettano i soprusi diventano “pericolosi criminali”. E allora
siamo tutti dei “pericolosi criminali” e lo saremo sempre affinché non saranno
rispettati i nostri diritti, affinché non sarà abbattuto questo sistema infame
e corrotto!
Il 25 settembre riprenderà il processo
contro i due compagni. Invitiamo gli operai della Miroglio ad essere presenti all’udienza o a sostenere,
in qualsiasi modo, Pinuccia e Jack nell’ottica della costruzione di un fronte
comune di lotta contro gli sfruttatori, gli
speculatori e il loro braccio armato!
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