martedì 3 luglio 2012

05/07/2012 dalle ore 8 volantinaggio alla Miroglio di Alba

LA SOLIDARIETA' è UN'ARMA EFFICACE! USIAMOLA


Durante il presidio alcuni compagni albesi hanno deciso, malgrado Il 28 giugno presso il tribunale di Alba, si è svolta la prima udienza del processo che vede imputati una compagna ed una compagno (Pinuccia e JACK)  accusati di avere opposto resistenza ai carabinieri e di averli oltraggiati e minacciati durante un presidio di solidarietà con i lavoratori della ditta Miroglio in lotta. L’azienda ha anche sede a Taranto e gli operai di quella città rischiano, come quelli di Alba, il licenziamento e la perdita del lavoro.
non fossero operai della Miroglio, di sostenere la lotta per il posto di lavoro. Una solidarietà che varca i confini categoriali ed unisce lavoratori e disoccupati, donne e uomini che lottano per difendere la dignità del lavoro come accennato dal primo articolo della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza.
La crisi è determinata da un sistema infame basato sul profitto di un pugno di ricchi speculatori che grazie ai loro servi della politica e delle forze di esercito e polizia, determinano il destino delle masse popolari.L’obbiettivo delle forze dell’ordine era chiaro:  isolare dagli operai chi avrebbe potuto trasmettere fiducia nella riuscita della lotta uniti contro i padroni i quali- hanno utilizzato i soldi pubblici per la realizzazione dei due stabilimenti, costruiti tra il 1995 ed il 1997,- hanno usufruito dei fondi derivanti dalla legge n. 181 del 1989 per la deindustrializzazione del Mezzogiorno per una somma pari circa 160 miliardi di lire,  - hanno acquistato con i finanziamenti pubblici macchinari che sono stati trasferiti presso altri stabilimenti esteri (Bulgaria, Tunisia) o nazionali del gruppo Miroglio, operando in tal modo una vera e propria violazione delle così dette “regole del mercato e della concorrenza” in danno dello stabilimento Miroglio di Ginosa e dei suoi lavoratori; e sicuri di farla franca, dopo essersi ingozzati di soldi pubblici, hanno deciso la chiusura dello stabilimento pugliese e la messa in mobilità degli operai di Alba.I compagni di Alba che hanno solidarizzato con gli operai della Miroglio e che per questo sono sotto processo, hanno svolto il loro dovere prendendosi a cuore la situazione di operai che hanno perso o che rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Pinuccia e Jack quindi sono da difendere e da sostenere perché hanno mostrato che la solidarietà ed il legame tra gli operai e le masse popolari è un arma potente che fa paura ai padroni speculatori ed infami!Il fatto che questi compagni non fossero operai della Miroglio è senza dubbio un fatto positivo che rilancia la necessità di estendere la solidarietà tra tutti i settori del proletariato e cioè di quella parte enorme delle masse popolari che per riuscire a campare non possiede altro che la propria forza lavoro da vendere ai proprietari dei mezzi di produzione come ad esempio la famiglia Miroglio.Pinuccia e Jack sono stati aggrediti dai carabinieri perché stavano lottando fianco a fianco agli operai della Miroglio, contro i licenziamenti e la disoccupazione. Se questo è un reato allora ogni operaio ed  ogni disoccupato che insieme alzano la testa e non accettano i soprusi diventano “pericolosi criminali”. E allora siamo tutti dei “pericolosi criminali” e lo saremo sempre affinché non saranno rispettati i nostri diritti, affinché non sarà abbattuto questo sistema infame e corrotto!
Il 25 settembre riprenderà il processo contro i due compagni. Invitiamo gli operai della Miroglio  ad essere presenti all’udienza o a sostenere, in qualsiasi modo, Pinuccia e Jack nell’ottica della costruzione di un fronte comune di lotta contro gli sfruttatori, gli  speculatori e il loro braccio armato!


 

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