sabato 24 luglio 2010

Lunedì 26 luglio dalle 9,00 presidio per Luigi Davide, Luca e Mschino


Il 12 maggio scorso, durante un operazione repressiva della polizia politica, venivano condotti al carcere delle Vallette i compagni Luigi, Davide e Luca, mentre altri 13 compagni venivano sottoposti a misure cautelari. Tutti sono accusati di aver partecipato agli scontri con le forze dell’ordine durante lo sgombero del centro sociale L’Ostile avvenuto il 10 dicembre 2009 a Torino. Dopo un periodo in carcere (quasi due mesi per Davide e Luigi, quest’ultimo in condizioni di semi-isolamento) sono stati posti agli arresti domiciliari fuori da Torino, Luigi nella bergamasca a casa di una compagna che si è resa disponibile ad ospitarlo, Davide a Giaveno e Luca a Bussoleno su imposizione del PM Rinaudo (che risulta iscritto nelle liste della P2 e amico intimo di Luciano Moggi) titolare dell’inchiesta. Il compagno Moschino, altro fermato per gli scontri del 10 dicembre, ha avuto l’obbligo di dimora a Barge.
Per Luigi, Davide, Luca e Moschino, il PM Rinaudo ha preteso un vero e proprio PROVVEDIMENTO DI CONFINO, come nel ventennio usavano fare i tribunali speciali fascisti per allontanare i comunisti, gli anarchici e gli antifascisti dal proprio luogo di origine, dai propri famigliari e dai propri compagni di lotta ed isolarli dal resto delle masse popolari. Nel caso del compagno Luigi l’accanimento del PM Rinaudo è stato ancora più grave perché teso a danneggiarlo anche economicamente, in quanto Luigi ha un’abitazione in affitto e il lavoro a Torino che chiaramente rischierebbe di perdere nel caso il provvedimento di confino dovesse protrarsi nel tempo.
Come è possibile che per difendere gli spazi di agibilità politica e sociale si debba essere malmenati, incarcerati, allontanati dalle proprie abitazioni e privati del proprio lavoro senza il quale un proletario non potrebbe vivere, oppure uccisi come nel caso del giovane compagno Carlo Giuliani durante le manifestazioni contro il G8 del luglio 2001 a Genova!?
Come è possibile che una Repubblica democratica possa permettere a Pubblici Ministeri piduisti di pretendere che vengano adottati provvedimenti di chiaro stampo fascista come il confino che oggi i nostri compagni stanno subendo con il rischio di perdere il lavoro e la casa!?
Questi provvedimenti sono gli stessi che venivano adottati dal regime fascista per isolare gli antifascisti dal resto delle masse popolari al fine di scongiurare la diffusione delle idee di libertà e giustizia sociale che essi sostenevano e propagandavano tra i lavoratori e la popolazione schiacciata da un regime infame.
I compagni Davide, Luca, Moschino e Luigi devono essere liberati e devono poter tornare alle loro case e al loro lavoro. Essi non hanno fatto altro che difendere uno spazio sociale ribellandosi alla violenza della polizia e al tentativo di soffocare un movimento di resistenza che nel nostro paese si sta sviluppando contro l’eliminazione dei diritti e delle conquiste che le masse popolari hanno acquisito a costo di dure lotte nelle strade, nelle piazze e nelle fabbriche del nostro Paese. Una repressione che si sviluppa a largo raggio attraverso il tentativo di colpire le avanguardie di lotta per INTIMORIRE, SPAVENTARE E “EDUCARE”il resto delle masse popolari e dei lavoratori. Del resto anche i padroni della FIAT stanno attuando la stessa forma di terrorismo licenziando senza giusta causa i sindacalisti come monito per tutti gli altri.

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