mercoledì 7 luglio 2010
ONORIAMO IL SACRIFICIO DEI SETTE EROI DELLA THYSSEN, INASPRIAMO LA LOTTA DI CLASSE PER IL SOCIALISMO!
L’udienza del 30 Giugno prevedeva l’audizione dei consulenti tecnici nominati dalla difesa: il professor Betta, l’ing. Queto ed il prof. Cerri.
Betta, per oltre due ore, ha tentato di dimostrare come e quanto l’azienda sia stata attenta alle misure di sicurezza previste dalla legge. Il prof. Betta inoltre non ha mai rinunciato, durante la sua esposizione, di alludere, quando non di affermare direttamente, che la colpa della strage sarebbe stata degli stessi operai e che il disastro si sarebbe potuto evitare se avessero messo maggiore attenzione e rispettato le regole della sicurezza.
Per confermare la validità della sua relazione filo padronale e antioperaia l’esimio (sic!) professore ha fatto riferimento ai bilanci, (come dire che se i bilanci di una azienda sono positivi, anche le sue condizioni in materia di antinfortunistica e della sicurezza, devono essere per forza nella norma) dell’azienda. Il prof. Betta però dimentica che fu lo stesso Harald Espenhan, amministratore delegato della Thyssen, che dichiarò di avere bloccato i soldi destinati alla messa in sicurezza della linea dove avvenne la strage di operai e che quindi se i soldi non furono utilizzati, la messa in sicurezza della linea di produzione non fu effettuata!
Ma con quale coraggio questi signori possono prestarsi ad un gioco così atroce e completamente privo di rispetto per la vita umana!? I ricchi padroni possono pagare avvocati, testimoni, ispettori dell’INPS e consulenti vari, mentre le famiglie dei lavoratori morti nell’incendio e i loro compagni sopravvissuti, devono ogni giorno faticare per “mettere insieme il pranzo con la cena” ed affrontare le spese di una vita sempre più cara e sempre più ai limiti della più nera povertà.
Per questi mercenari, servi dei padroni e dei potenti, l’unica cosa che conta è il compenso che ricevono e l’impunità di cui godono in un paese come il nostro nel quale un pugno di ricchi parassiti la fanno da padrona dettando regole e tempi della politica e della società! La crisi del sistema che si basa sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo costringe i padroni a dimostrare il loro vero volto, il volto dell’arroganza, della prepotenza e della vile menzogna, violando impunemente le stesse leggi che i loro servi della politica hanno emanato su loro mandato.
Ma quando sono i lavoratori e i proletari ad alzare la testa e a violare le regole imposte dalla democrazia dei padroni, essi non disdegnano di fare uso della forza e della repressione mandando polizia e carabinieri a sgomberare picchetti, a caricare i manifestanti in corteo (come per i terremotati dell’Aquila) o a perquisire, arrestare e processare i compagni e i lavoratori che più di altri alzano la testa contro i soprusi e le angherie dei padroni e dei loro servi.
A chi giova questo tipo di democrazia basata su di un sistema che prevede lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo se non a quel pugno di parassiti ricchi sfondati che comprano per pochi euro la nostra forza lavoro e calpestano la nostra dignità? Una democrazia con la D minuscola che viene difesa a suon di manganellate, carcerazioni e uccisioni come per il giovane compagno Carlo Giuliani ammazzato come un cane dai carabinieri mentre manifestava, nel luglio 2001 a Genova, il suo sdegno contro il sistema di sfruttamento e morte al quale i padroni vorrebbero costringerci.
Il processo contro i padroni della Thyssen Krupp mostra evidentemente strutture e dinamiche di un sistema che deve essere abbattuto e sostituito con un sistema basato sul protagonismo e la partecipazione del proletariato e delle masse popolari. Un sistema dove non vi sarà alcuno spazio per padroni, sfruttatori e loro servi. Un sistema socialista!
per la costruzione di un vero partito comunista rivoluzionario strumnto indispensabile alla vittoria della classe operaia!
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