venerdì 11 febbraio 2011
VOLANTINO PROCESSO THYSSE DEL 11 FEBBRAIO 2011
Durante l’udienza del 4 febbraio l’avv. Anglesio, difensore dei dirigenti ThyssenKrupp Moroni, Cafueri e Salerno, ha aperto la sua arringa difensiva lamentando la “spettacolarizzazione” del processo (?) e dicendo che la pubblica diffusione di “informazioni mediatiche” influenzerebbe negativamente l’imparzialità della giuria il cui compito deve essere quello di giudicare serenamente tenendo conto dei fatti e soltanto di quelli! Anglesio, ha affermato anche che il compito dei Pubblici Ministeri è quello di incolpare gli imputati mentre lui e gli altri difensori degli stragisti Thyssen, guarderebbero le cose sotto un “profilo più realistico” permettendo così alla giustizia di seguire con maggior serenità il suo corso (?).
Cosa avrà voluto dire Anglesio con queste affermazioni? Forse che i processi per morti sul lavoro dovrebbero rimanere “blindati” nel chiuso delle aule di Tribunale senza che la società, l’opinione pubblica e il proletariato vengano informati e possano prendere posizione sui procedimenti che riguardano l’intera struttura della società? E che razza di visione più realistica potrebbe avere un avvocato difensore dei potenti di turno e di chi meglio può elargire forti somme di denaro per parcelle stratosferiche? La strage dei sette eroi della Thyssen non è un caso isolato o una mera fatalità! Quella strage è la rappresentazione più realistica dell’aberrante sistema che costringe milioni di proletari a vendere la propria forza lavoro ad un pugno di grassi parassiti che la trasformano in enormi profitti garantendo per se stessi e per i propri famigliari vite agiate, abitazioni lussuose e vizi di ogni genere senza mai sprecare una goccia di sudore della loro fronte!
Gli stessi parassiti che pagano le campagne elettorali dei servi della politica commissionando loro leggi e leggine con l’obbiettivo di tutelare le loro infinite proprietà e i loro enormi profitti e di garantire loro l’immunità o l’impunità. Sono gli stessi grassi parassiti che posseggono le case editrici, le televisioni e i mezzi di informazione utilizzati come “cavalli di Troia” per depistare e mistificare intossicando (quando non nascondendo) le notizie che potrebbero metterli in cattiva luce agli occhi dell’ opinione pubblica e delle masse popolari sempre meno disposte ad accettare passivamente le loro angherie e i loro misfatti.
Certo è che la corretta informazione e la determinata e capillare controinformazione rappresentano un pericolo per i potenti di turno e per i loro servi della politica, delle Istituzioni (tra cui anche i dirigenti delle forze dell’ordine) e in questo caso dell’avvocatura. Infatti, durante alcune udienze precedenti, sia gli avvocati che la polizia giudiziaria e i carabinieri di istanza al Tribunale, hanno tentato, minacciando sequestri e denunce, di scoraggiare l’opera di controinformazione e di solidarietà proletaria che da circa due anni il CCP, Proletari Comunisti e la Rete per la Sicurezza sui posti di Lavoro, svolgono di fronte al palazzo di giustizia. L’ultimo tentativo è stato quello di fare rimuovere lo striscione raffigurante i volti dei sette operai morti che era stato affisso alla cancellata del Tribunale. Soltanto la determinazione dei compagni presenti e l’intervento deciso dei famigliari dei sette operai arsi vivi, hanno evitato la rimozione dello striscione e le denunce contro i nostri compagni. Gli striscioni e i volantini che solidarizzano con i famigliari delle vittime del lavoro e che denunciano pubblicamente le mistificazioni, i raggiri e i tentativi di depistaggio, smuovono le coscienze e gli avvocati servi dei dirigenti della Thyssen hanno ragione nel preoccuparsene perché loro preferirebbero fosse messo tutto a tacere o fosse tutto delegato alla stampa borghese di proprietà di qualche altro grasso parassita. Ma, loro malgrado, la Costituzione repubblicana, nelle sue parti sane, parla molto chiaro e sancisce nettamente (ART.21) il diritto di espressione e di opinione conquistato con la Resistenza antifascista e al quale nessun proletario con la coscienza di essere tale, ha intenzione di rinunciare! E’ proprio dalla difesa dei diritti sanciti dalla parte sana della Costituzione e cioè di quella parte che tutela le masse popolari e il proletariato, che invitiamo chiunque abbia a cuore la causa della classe operaia e dei loro famigliari, a mantenere alta l’attenzione e la tensione attorno al processo contro i dirigenti stragisti della ThyssenKrupp, perché il processo contro di loro è il processo contro il sistema di sfruttamento e di morte che ingrassa i padroni uccidendo ed affamando milioni di lavoratori .
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento