sabato 30 aprile 2011

I popoli vogliono la rivoluzione

Questo 1° Maggio giunge in un momento senza precedenti di proteste e ribellioni in tutto il mondo.
Nel mondo arabo e nel Golfo persico, i giovani, i proletari e le masse popolari hanno invaso le strade e le piazze, hanno
abbattuto o cercano di abbattere, uno dopo l'altro, i regimi dittatoriali asserviti all'imperialismo.
Nel cuore dei paesi imperialisti lotte della classe operaia, scioperi generali, rivolte studentesche e giovanili combattono
l'azione dei governi, reazionari e tendenti ad un moderno fascismo, di scaricare la crisi sulle masse provocando
licenziamenti, precarietà, intensificazione dello sfruttamento, attacchi alla scuola, alla sanità, ai servizi sociali essenziali.
Lotte e ribellioni vanno dalla Cina agli Stati Uniti, dalla Russia all'America Latina.
In particolare in Afghanistan e Iraq l'imperialismo, principalmente l'imperialismo Usa, subisce colpi che impediscono che i
suoi piani di occupazione, invasione, controllo geo-strategico di aree importanti del mondo, si realizzino. I suoi piani di
santificare l’occupazione sionista della Palestina attraversi dirigenti venduti sono in scacco.
Le guerre popolari fanno da riferimento strategico per i proletari e i popoli del mondo.
La guerra popolare in India fronteggia con successo gli attacchi senza precedenti del nemico e riesce ad estendersi e ad
avanzare. Persiste e riprende la guerra popolare in Perù. Avanza nelle Filippine. In Turchia le lotte rivoluzionarie dirette
dai maoisti avanzano lungo la strategia della guerra popolare. In altri paesi del Sud Asia essa è in preparazione, per nuovi
inizi e avanzamenti.
In Nepal 10 anni di guerra popolare hanno creato le condizioni per l'avanzamento della rivoluzione nepalese. Essa si trova
ora ad un incrocio difficile e va sostenuta sia contro la controrivoluzione condotta da nemici interni ed esterni, sia contro i
riformisti che vogliono minarla dall'interno.
La guerra popolare di lunga durata è indispensabile per battere il nemico, sia nei paesi oppressi dall'imperialismo, sia nei
paesi imperialisti, secondo le proprie specificità.
E' una nuova acuta fase della lotta di classe che esprime la volontà rivoluzionaria dei proletari e dei popoli del mondo.
Tutto questo dimostra che la contraddizione principale nel mondo è tra imperialismo e popoli oppressi, mentre si
acutizzano sia le contraddizioni tra proletariato e borghesia, sia le contraddizioni inter-imperialiste. Emerge sempre più
chiaro nella crisi che si allarga che la rivoluzione è la tendenza principale nel mondo.
La crisi economica dell'imperialismo, lungi dall'essere in via di risoluzione, si allarga e approfondisce secondo la legge
dello sviluppo diseguale e come risultato della contesa sul mercato mondiale e della ricerca della massima estorsione del
plusvalore. La “finanziarizzazione” dell'economia, principale causa immediata di questa crisi, tende a respingere qualsiasi
controllo. L'utilizzo delle eccedenze dell'economie di Cina, India e Brasile non può assicurare che una ripresa temporanea,
che apre le porte a nuove crisi ancora più laceranti.
I proletari e le masse in lotta e in rivolta chiedono e si organizzano per costruire partiti rivoluzionari all'altezza dello
scontro di classe in atto, e questo processo di organizzazione si sviluppa.
Servono partiti comunisti basati sul marxismo leninismo maoismo capaci di dirigere la lotta di classe in tutti i campi,
finalizzata alla conquista del potere politico, senza il quale non è possibile per i proletari abbattere il sistema capitalista e
imperialista.
I comunisti maoisti sono impegnati a rispondere all'esigenza di una direzione scientifica e determinata della lotta di classe
del proletariato, combattendo ogni tipo di deviazione riformista, revisionista e dogmatica. in tutte le sue forme. La nostra
classe può contare sull'immenso tesoro di esperienza delle lotte e delle rivoluzioni a 140 anni, dalla nascita della gloriosa
Comune di Parigi, attraverso le vette della Rivoluzione d'Ottobre, della rivoluzione cinese e della Grande Rivoluzione
Culturale Proletaria. Dobbiamo imparare dalle nostre vittorie, come dalle nostre sconfitte e dai nostri errori.
I comunisti marxisti leninisti maoisti devono praticare nelle lotte, nelle rivolte, nelle guerre popolari, l'internazionalismo
proletario per unire le lotte proletarie e dei popoli oppressi contro l'imperialismo in crisi e rimanere strettamente uniti alle
masse, in quanto esse fanno la storia.
I comunisti devono realizzare una nuova unità del movimento comunista internazionale basata sul marxismo leninismo
maoismo e costruire l'organizzazione internazionale necessaria oggi.
L'imperialismo non ha futuro!
Il futuro è del comunismo!

Partito Comunista del Bhutan (MLM); Partito Comunista d’India (maoista); Partito Comunista d’India (ML)
Naxalbari; Partito Comunista maoista, Italia; Partito Comunista maoista, Francia; Partito Comunista Maoista,
Turchia e Nord Kurdistan; Partito Comunista Rivoluzionario, Canada; Partito Comunista Unificato del Nepal
(Maoista); Comitato di Lotta Popolare “Manolo Bello”, Galizia, Spagna;

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