LETTERA APERTA DEL PROFESSOR ZUCCHETTI AI COMPAGNI DEL CCP
Compagni,
in relazione al vostro Comunicato relativo ai miei insulti a Barbara Ferrante, volevo comunicarvi quanto segue:
- Condivido il contenuto del vostro Comunicato, che apprezzo per la relativa moderazione dimostrata pur a fronte delle offese ricevute da Barbara Ferrante. Io, fossi stato in voi, probabilmente avrei scritto cose più forti
- Ho già inviato le mie scuse a Barbara provatamente, mediante uno di voi compagni, ed il tenore era il seguente: ***************
Ho appena scritto una mail di scuse a Barbara Ferrante. Le ho scritto qualche giorno fa cose inqualificabili, ero preso da una furia ingiustificata per aver ricevuto accuse di essere un fascista. Ripeto, ingiustificata, dovuta alla mia incredibile avversione contro quella parola. Non credo se ne potrà parlare di persona, dopo quanto ho detto, ma più che scusarmi non posso fare. La mia reazione era ingiustificata, ripeto, ho usato parole sessiste in preda ad un attacco di pressione alta che mi ha fatto perdere il lume degli occhi. Mi scuso ancora con Barbara Ferrante.
Mi vergogno profondamente per quello che ho detto, che ripeto era soltanto detto in preda all'ira. Il problema è a monte: mio nonno era fascista negli anni venti, ed io a undici anni - questo non lo sa nessuno - gli dissi parole durissime. Un mese dopo lui era morto. Da allora, non so grazie a quale meccanismo, sentirmi dare del fascista letteralmente è una cosa che mi fa andare fuori controllo. Non pretendo nulla da Barbara Ferrante. PER ME quello che ha detto lei era gravissimo, ma a causa del mio modo di sentire. Quanto ho detto io era più grave. Barbara Ferrante non poteva sapere la mia storia pregressa. Mi ha detto una cosa grave, ma non poteva saperlo. Io credo che non mi debba scuse, se non far sapere tramite qualcuno che recepisce le mie, e tanto basta. Sono stato davvero inqualificabile. A questo aggiungo una breve autocritica e analisi politica.
- Le divergenze con Barbara Ferrante originano da accuse rivoltemi dopo un articolo comparso sulla Stampa a febbraio. In questo articolo l'articolista estrapolava, in mezzo a molte cose secondo me assolutamente NOTAV, la mia opinione riguardo il fatto che contestare Caselli in modo da non farlo parlare era un errore, in quanto lo metteva nel ruolo della povera vittima. Chiesi una rettifica al giornalista perché il titolo era fuorviante, ma invano. - Molti compagni mi hanno criticato per questo, io ho discusso e recepito le critiche, e risposto coi fatti esponendomi in ogni modo possibile a favore degli arrestati e criticando Caselli in maniera assai pesante in tutte le possibili occasioni. Credo che il mio impegno NOTAV e come comunista all'interno del NOTAV sia noto e spero non venga messo in discussione. - Barbara Ferrante mi ha accusato di essere fascista. Ripeto non pretendo scuse da lei ora, in quanto se le sue affermazioni erano secondo me esagerate allora, a posteriori il mio comportamento recente con quella mail privata è stato per l’appunto fascista, sessista, squadrista, machista. Quindi ex-post accetto la critica, anche se ora la rigetto in quanto quel comportamento non mi appartiene e non si ripeterà. - Riconosco pertanto di avere agito in maniera tale da giustificare appieno la vostra reazione, e questo messaggio vuole essere, al di là delle scuse personali alla compagna che ho già espresso (pur non osando rivolgerle a lei direttamente neppure per email dopo quanto successo) un messaggio di scuse al CCP a livello politico e di intero movimento. Non pretendo ricuciture con voi, ma da comunista so quando è necessario e doveroso riconoscere i propri errori, anche gravi, e ammetterlo. Vi autorizzo a fare anche uso pubblico di questa lettera, purché integralmente. Sono disponibile anche ad ulteriori chiarimenti.
Un saluto a pugno chiuso Massimo Zucchetti
RISPOSTA DEI COMPAGNI DEL COLLETTIVO COMUNISTA PIEMONTESE AL PROFESSOR ZUCCHETTI
Il Collettivo Comunista Piemontese, dopo aver preso visione del tentativo di giustificare, con un messaggio email che riporta motivazioni ridicole, le aggressioni verbali e le minacce ai danni di una compagna, in stile fascista, maschilista e squadrista del Professor Zucchetti, denuncia con fermezza l’atteggiamento e la condotta di questa persona e rimanda al mittente tali scuseconsiderandole un misero tentativo per cercare di mettere a tacere questi gravi fatti.
Non intendiamo sorvolare o nascondere tali comportamenti perché intendiamo tutelare la compagna colpita e tutto il movimento.
La nostra denuncia non vuol essere il motivo di una spaccatura all'interno del Movimento No Tav ma come Comunisti abbiamo l'obbligo di denunciare e far si che certe azioni e certi soggetti vengano allontanati definitivamente, e che quando le masse popolari si mobilitano lo facciano con a fianco persone coerenti nei fatti e nelle parole, in questo caso l'incoerenza del Professor Zucchetti, che si definisce un comunista, diventa un’offesa per quanti si dicono comunisti.
Inoltre rimaniamo perplessi sul fatto che un movimento che quotidianamente lotta contro la mafia, il fascismo e lo squadrismo della polizia non si schieri o peggio giustifichi tali comportamenti e quindi vi chiediamo: se un poliziotto o un agente Digos si fosse comportato in tal modo il movimento come avrebbe reagito?
Riguardo al problema che l’onorevole Esposito che per suoi motivi cerca di cavalcare il fatto accaduto, chiedendo mezzo stampa indagini sul Professor Zucchetti, noi, Collettivo Comunista Piemontese, respingiamo ogni forma di solidarietà di questo politicante e non intendiamo prestarci ad alcuna strumentalizzazione.
Chiediamo e facciamo appello alla solidarietà del movimento verso la compagna vittima di questo attacco, che ribadiamo è un attacco al movimento e a tutte le donne proletarie.
Collettivo Comunista Piemontese