venerdì 11 maggio 2012

Ecco chi sono i Compagni del Collettivo Comunista Piemontese


COLLETTIVO COMUNISTA PIEMONTESE

Come sapete, Torino è allo stesso tempo una realtà che ha giocato un ruolo di primo piano nello scontro di classe nel nostro Paese e dove si è anche scatenata la controffensiva padronale che fin dal ‘73 ha attaccato con una serie di ristrutturazioni dal significato politico, il centro della forza operaia del tempo, cioè le linee della Fiat Mirafiori.
Il Collettivo Comunista Piemontese si dispiega in un contesto territoriale, quello piemontese e torinese in particolare, dove, da almeno quattro anni, cioè dagli inizi di questa devastante crisi del capitalismo padronale ai danni della classe operaia e a tutti i settori del proletariato è impegnato politicamente nella difesa dei lavoratori appoggiando la loro lotta contro il più distruttivo attacco al CCNL, a quella norma di civiltà che è l’articolo 18; a Mirafiori l’intervento del CCP è stato certamente più costante per cercare di colmare l’assenza sul territorio piemontese di una soggettività che riesca a coagulare una reale opposizione di classe.
Inoltre diamo la nostra solidarietà agli immigrati, il segmento proletario che, più degli altri, da sempre subisce drammaticamente la crisi e lo sfruttamento e che oggi costituisce un fattore determinante per un risveglio delle coscienze. L’esempio che ci arriva dalla lotta in atto nella logistica, dove la massa lavoratrice è quasi al 100% immigrata è un modello a cui riferirsi e riprodurre poiché esprime quanto oggi la lotta di classe mette in campo.
In questo settore siamo in presenza del reale scontro tra operai e padroni ed è qui che si sostanzia il fine ultimo del capitale, ovvero la soluzione del conflitto. Appoggiando dall’esterno con diversi metodi la lotta per la dignità dei reclusi nei lager di stato, i CIE, struttura presente anche nel contesto urbano torinese, il nostro compito, se vogliamo porci in un’ottica di avanguardia, è divaricare ulteriormente queste contraddizioni, portando al nostro interno l’esempio di queste lotte. Senza entrare nei particolari di una lotta che è ormai diventata mobilitazione internazionale e le cui motivazioni sono note a tutti, il CCP è da sempre al fianco del movimento NO TAV, contro la militarizzazione della Valle di Susa, contro un’opera inutile, costosa e dannosa per l’ambiente. A differenza di qualche anno fa, nel 2005,quando fu respinto dai valligiani, lo Stato, mostratosi nel suo aspetto più vile, violento, fascista e mafioso, sta avendo ragione sul popolo della nostra valle grazie anche ad una capillare repressione come dimostra l’impiego di chilometri di filo spinato(importato da Israele che lo usa nei lager dei territori occupati della Palestina) collocati a protezione di quello che definiscono il cantiere ma che in realtà è solo il fortino delle forze del disordine.
Un ultimo accenno va fatto ad un altro settore la cui lotta è sostenuta da diversi organismi politico-sindacali torinesi tra cui il Collettivo:la mobilitazione degli operatori sociali, educatrici di nidi e materne e degli utenti disabili, contro i tagli ai servizi sociali del Comune di Torino voluti dagli amministratori locali Fassino, Saitta e Cota ma ordinati direttamente da questo Governo dittatoriale.
Opporsi a questo stato di cose, oggi, significa opporsi alla dittatura del governo Monti appoggiato dai partiti politici riformisti che hanno votato le peggiori misure antiproletarie sulle pensioni e sul lavoro.
Il nostro lavoro è quello di volere ricostruire un vero partito comunista rivoluzionario per permettere alla classe operaia di licenziare definitivamente  questo governo fallito come è fallito il capitalismo, ormai entrato in una fase di crisi strutturale senza ritorno.
Noi chiamiamo all’appello tutti gli elementi del proletariato, affinché si compiano i passi necessari alla ricerca dell’unità e alla ricostruzione della direzione delle masse sfruttate, per  convogliarsi e unire le forze per il definitivo assalto al cielo.



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