venerdì 29 gennaio 2010
venerdì 22 gennaio 2010
domenica 17 gennaio 2010
Malgrado cardinali, giornalisti e politici servi, la Torino Lione non si farà!
In questi giorni, politicanti, alti prelati e giornalisti si dannano nel tentativo di influenzare gli elettori, i fedeli e l’opinione pubblica sulle “ragioni economico sociali” della realizzazione dell’alta velocità.
Oltre alla campagna giornalistica, principalmente portata avanti da La Stampa di Torino, che criminalizza e denigra il vasto movimento NO TAV definendolo una piccola minoranza (manifestazioni con migliaia di persone descritte alla stregua di poco più che presidi di alcune centinaia) e un coacervo di terroristi ed eversori, anche la Chiesa cattolica, per bocca del Cardinal Poletto, muove i suoi passi nel sostenere gli interessi dei padroni e degli speculatori che vorrebbero rapinare ulteriormente il popolo italiano e i contribuenti con la realizzazione dell’alta velocità, facendola passare per un opera indispensabile.
Il Cardinal Poletto, senza mostrare alcun disagio in quella che dovrebbe essere una palese “interferenza” della Chiesa negli affari politici ed economici, esorta i politici del centro destra e del centro sinistra piemontesi a non farsi influenzare e ad “andare avanti con la realizzazione della TAV”. Ma che interessi avrebbe il Cardinal Poletto di consigliare così caldamente, ai politici nostrani, di andare avanti con la realizzazione del TAV? Un interesse di carattere etico perché egli crede che quest’opera possa dare da lavorare a migliaia di famiglie in difficoltà e risolvere la drammatica situazione della disoccupazione piemontese? Certamente NO! Se solo pensiamo che la banca vaticana (IOR) ha un presidente di nome Ettore Gotti Tedeschi , già alla guida della ex Finconsumo (ora Santander), nel consiglio di amministrazione di San Paolo IMI (maggior azionista singolo della Nuovo Trasporti Viaggiatori costituita da Montezemolo e Della Valle nata proprio sulla base dello sviluppo dell’alta velocità) e della Cassa depositi e prestiti, nonché consigliere d’Amministrazione di Industria e Innovazione S.p.A., nominato dal Ministro Tremonti in qualità di consigliere per “i problemi economico-finanziari ed etici nei sistemi internazionali” e che il menzionato sarebbe stato anche iscritto nel registro degli indagati per la questione Parmalat, poco ci vuole a capire il motivo che spinge gli alti prelati del calibro del Cardinal Poletto a sostenere così spudoratamente e pubblicamente, le ragioni degli speculatori che vorrebbero dare il via alla costruzione di un opera inutile e devastante come la TAV.
Gli interessi del cardinale non sono ne etici ne morali, come non è ne etico ne morale, se per morale si intende la cristiana condanna degli affaristi e degli speculatori (che per farsi belli, ad ogni occasione, cardinali e vescovi sbandierano e promuovono dai loro pulpiti, con il Papa all’Angelus o grazie ai molti mezzi di informazione di proprietà vaticana) che personaggi del calibro di Gotti Tedeschi facciano parte della “squadra pontificia”. Gli interessi del Cardinal Poletto sono quelli degli speculatori e degli affaristi alla Gotti Tedeschi e soci! Ma queste accorate manovre che appaiono sempre più come la propaganda di guerra ai tempi del ventennio con la quale si faceva credere che tutto andava per il meglio, quando invece si era al più completo sfacelo, dimostrano quanto gli speculatori e i politici loro servi, sanno bene che per riuscire a proseguire con il loro abominevole progetto del TAV, hanno bisogno del sostegno di una parte rilevante dell’opinione pubblica che oggi, senza alcun dubbio, non posseggono, anzi! Il loro accanimento, le loro bugie e le esternazioni dei loro cardinali, non sono altro che la dimostrazione della debolezza del “regime” di ladri, mafiosi e speculatori che vorrebbero approfittare della crisi del loro sporco sistema per continuare ad arricchirsi con i soldi pubblici facendola pagare alle masse popolari, ma che trova argine nella determinata resistenza delle masse come quella delle popolazioni della valle di Susa.
LA TORINO-LIONE NON SI FARA’!
CACCIAMO DAGLI ORGANI ELETTIVI TUTTI I POLITICANTI TRADITORI DEL PROPRIO ELETTORATO E DELLA DEMOCRAZIA!
SMASCHERIAMO L’IPOCRISIA DEGLI ALTI PRELATI!
DENUNCIAMO LE MENZOGNE E LE INFAMIE DI GIORNALISTI E PENNIVENDOLI DI REGIME!
RENDIAMO IMPOSSIBILE LA VITA A QUESTI SIGNORI!
Collettivo Comunista Piemontese tel. 3476558445 via Spotorno 4 Torino colcompiemonte@yahoo.it
sabato 16 gennaio 2010
venerdì 15 gennaio 2010
VIA I FASCISTI DAI NOSTRI QUARTIERI
Oggi (15 gennaio 2010) un compagno del CCP, mentre si trovava nei pressi della nostra sede, è incappato in due fascisti, chiaramente distinguibili per i distintivi nazisti attaccati sui giubbotti. Il compagno allora gli si è avvicinato per dirgli che i fascisti in giro per Torino non li vogliamo e per intimargli di togliersi immediatamente le toppe naziste dalla giacca. I fascisti a quel punto lo hanno aggredito, il compagno si è difeso mandando subito in terra uno dei due infami, l’altro, per non avere la peggio, ha estratto il manganello e ha colpito il compagno alle spalle (sulla nuca) per poi darsi subito alla fuga.
Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà e la nostra stima al nostro compagno diciamo anche che questi individui, che si rifanno all’ideologia che ha portato allo sterminio degli ebrei, alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale alle uccisioni in massa di comunisti e antifascisti vanno sempre e comunque contrastati e combattuti, come questo episodio ci dimostra.
Quello che ha fatto il compagno oggi è un esempio di come bisogna sempre comportarsi con i fascisti quando li si incontra per le nostre strade.
Questo episodio ci dimostra anche come ai fascisti non bisogna dare tregua mai e come la posizione di chi dice “se non ci fanno niente non c’è bisogno di combatterli” sia sbagliata poiché gli permette di organizzarsi e di diffondersi in modo subdolo, a volte spacciandosi anche per difensori degli interessi delle masse popolari.
Invitiamo tutti i compagni, organizzandosi secondo le proprie possibilità, a seguire quest’esempio per rendere la vita sempre più difficile a questi loschi figuri.
Questi servi in camicia nera devono capire che a Torino, città medaglia d’oro alla Resistenza, per loro non c’è alcun posto.
È importante che la vigilanza antifascista rimanga sempre alta e che la lotta antifascista sia sempre portata avanti tutti i giorni nelle strade e nei quartieri in modo costante, senza tregua.
Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà e la nostra stima al nostro compagno diciamo anche che questi individui, che si rifanno all’ideologia che ha portato allo sterminio degli ebrei, alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale alle uccisioni in massa di comunisti e antifascisti vanno sempre e comunque contrastati e combattuti, come questo episodio ci dimostra.
Quello che ha fatto il compagno oggi è un esempio di come bisogna sempre comportarsi con i fascisti quando li si incontra per le nostre strade.
Questo episodio ci dimostra anche come ai fascisti non bisogna dare tregua mai e come la posizione di chi dice “se non ci fanno niente non c’è bisogno di combatterli” sia sbagliata poiché gli permette di organizzarsi e di diffondersi in modo subdolo, a volte spacciandosi anche per difensori degli interessi delle masse popolari.
Invitiamo tutti i compagni, organizzandosi secondo le proprie possibilità, a seguire quest’esempio per rendere la vita sempre più difficile a questi loschi figuri.
Questi servi in camicia nera devono capire che a Torino, città medaglia d’oro alla Resistenza, per loro non c’è alcun posto.
È importante che la vigilanza antifascista rimanga sempre alta e che la lotta antifascista sia sempre portata avanti tutti i giorni nelle strade e nei quartieri in modo costante, senza tregua.
sabato 9 gennaio 2010
SOLIDARIETA’ AI TIFOSI DEL TORO! NO ALLA REPRESSIONE!
Solidarietà con i tifosi granata
Mercoledì 6 gennaio un gruppo di tifosi del Torino, ha fatto visita ai calciatori della loro squadra mentre questi ultimi erano intenti a festeggiare, in un noto ristorante della città, il compleanno di un loro collega. I tifosi volevano manifestare ai loro “beniamini”lo sdegno e la rabbia per l’atteggiamento antisportivo legato allo scarsissimo rendimento della squadra ed i presunti coinvolgimenti nella vendita di una partita (Toro - Crotone) che vedono protagonisti alcuni calciatori del Torino. Alla vista della tifoseria gli “atleti” hanno reagito in malo modo facendo ulteriormente innervosire i tifoosi e scatenando un piccolo tafferuglio, durante il quale sono volati alcuni ceffoni. I calciatori hanno denunciato l’episodio alla Questura la quale avrebbe già lavorato all’individuazione dei “tifosi facinorosi” che si sarebbero resi responsabili della presunta aggressione. Ovviamente la Questura sta sempre dalla parte dei più forti che, in questo caso, sono i ricchi calciatori del Torino i quali devono le loro fortune proprio a quella tifoseria che oggi viene da loro indicata come teppaglia.
Esprimiamo la più totale solidarietà ai tifosi Granata che non hanno fatto altro che fare valere le ragioni di una tifoseria presa in giro e disillusa da quei mercenari che indossano impropriamente la gloriosa casacca del Torino. I tifosi granata hanno il merito di avere sollevato con i toni adeguati la questione della mercificazione sempre più indegna dello sport, una mercificazione che permette a personaggi di medio livello come Di Michele, Diana e Pisano di percepire tra i settecentomila e il milione di euro l’anno, una cifra a quanto pare per loro insufficiente, ma che sarebbe sufficiente a garantire lo stipendio a 90 operai.
SOLIDARIETA’ AI TIFOSI DEL TORO! NO ALLA REPRESSIONE!
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