Oggi (15 gennaio 2010) un compagno del CCP, mentre si trovava nei pressi della nostra sede, è incappato in due fascisti, chiaramente distinguibili per i distintivi nazisti attaccati sui giubbotti. Il compagno allora gli si è avvicinato per dirgli che i fascisti in giro per Torino non li vogliamo e per intimargli di togliersi immediatamente le toppe naziste dalla giacca. I fascisti a quel punto lo hanno aggredito, il compagno si è difeso mandando subito in terra uno dei due infami, l’altro, per non avere la peggio, ha estratto il manganello e ha colpito il compagno alle spalle (sulla nuca) per poi darsi subito alla fuga.
Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà e la nostra stima al nostro compagno diciamo anche che questi individui, che si rifanno all’ideologia che ha portato allo sterminio degli ebrei, alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale alle uccisioni in massa di comunisti e antifascisti vanno sempre e comunque contrastati e combattuti, come questo episodio ci dimostra.
Quello che ha fatto il compagno oggi è un esempio di come bisogna sempre comportarsi con i fascisti quando li si incontra per le nostre strade.
Questo episodio ci dimostra anche come ai fascisti non bisogna dare tregua mai e come la posizione di chi dice “se non ci fanno niente non c’è bisogno di combatterli” sia sbagliata poiché gli permette di organizzarsi e di diffondersi in modo subdolo, a volte spacciandosi anche per difensori degli interessi delle masse popolari.
Invitiamo tutti i compagni, organizzandosi secondo le proprie possibilità, a seguire quest’esempio per rendere la vita sempre più difficile a questi loschi figuri.
Questi servi in camicia nera devono capire che a Torino, città medaglia d’oro alla Resistenza, per loro non c’è alcun posto.
È importante che la vigilanza antifascista rimanga sempre alta e che la lotta antifascista sia sempre portata avanti tutti i giorni nelle strade e nei quartieri in modo costante, senza tregua.
Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà e la nostra stima al nostro compagno diciamo anche che questi individui, che si rifanno all’ideologia che ha portato allo sterminio degli ebrei, alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale alle uccisioni in massa di comunisti e antifascisti vanno sempre e comunque contrastati e combattuti, come questo episodio ci dimostra.
Quello che ha fatto il compagno oggi è un esempio di come bisogna sempre comportarsi con i fascisti quando li si incontra per le nostre strade.
Questo episodio ci dimostra anche come ai fascisti non bisogna dare tregua mai e come la posizione di chi dice “se non ci fanno niente non c’è bisogno di combatterli” sia sbagliata poiché gli permette di organizzarsi e di diffondersi in modo subdolo, a volte spacciandosi anche per difensori degli interessi delle masse popolari.
Invitiamo tutti i compagni, organizzandosi secondo le proprie possibilità, a seguire quest’esempio per rendere la vita sempre più difficile a questi loschi figuri.
Questi servi in camicia nera devono capire che a Torino, città medaglia d’oro alla Resistenza, per loro non c’è alcun posto.
È importante che la vigilanza antifascista rimanga sempre alta e che la lotta antifascista sia sempre portata avanti tutti i giorni nelle strade e nei quartieri in modo costante, senza tregua.
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