Il Tribunale di Torino ha disposto la misura della sorveglianza speciale (14 mesi l'uno e 16 l'altro) che alcuni mesi fa, la Procura della Repubblica aveva chiesto a carico di due compagni del centro di documentazione “Il Porfido”e redattori di Radio Blakc Out. Tale misura (notizie apprese dai media) prevederebbe l’obbligo di non abbandonare il comune di residenza, di non uscire di casa dalle 22 alle 6,00 del mattino e di non partecipare alle pubbliche riunioni. Ma sappiamo bene che la legge sulla sorveglianza speciale potrebbe prevedere anche altre restrizioni di qualsiasi genere come il ritiro della patente e altro.
L’accusa che viene mossa ai due compagni è di avere avuto parte attiva in parecchie manifestazioni e dimostrazioni avvenute in città e in particolare contro il razzismo e a sostegno degli immigrati incarcerati nei veri e propri lager chiamati “Centri di Identificazione e di Espulsione”in cui gli immigrati vengono sottoposti ad ogni forma di vessazione e di maltrattamenti.
Il provvedimento dei giudici quindi è una misura che va a colpire due compagni attivi nel combattere fascisti e razzisti e nel sostenere i diritti fondamentali sanciti anche dalla Costituzione di quella che dovrebbe essere una Repubblica democratica. Con l’applicazione della sorveglianza speciale, nei confronti dei due attivisti antirazzisti e antifascisti, senza che venga contestato loro un reato specifico, i giudici hanno applicato una misura con la quale il regime fascista cercava di tenere sotto controllo il dissenso colpendo comunisti, anarchici e antifascisti, che avrebbero potuto promuoverlo e orientarlo.
I giudici di Torino quindi hanno agito in conformità con quelle leggi in vigore durante il ventennio fascista e ripristinate con l’approvazione del così detto “Pacchetto sicurezza” (voluto fortemente dai razzisti della Lega) approvato dal governo Berlusconi: soffocare il dissenso e le mobilitazioni a partire dalla testa, da quei compagni che si sono maggiormente distinti nel promuovere ed orientare, a partire dalle così dette avanguardie di lotta. L’applicazione della Sorveglianza speciale per i due compagni di Torino è un precedente gravissimo che apre la strada al sistematico utilizzo di un provvedimento incostituzionale e di dichiarato stampo fascista e che deve essere combattuto e contrastato con ogni mezzo a partire dall’inasprimento delle stesse forme di lotta e di resistenza e di quelle in difesa degli spazi di agibilità politica.
Ai compagni del “Porfido” colpiti dall’infame provvedimento dei magistrati servi dei padroni, va tutta la nostra solidarietà e la nostra stima.
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