mercoledì 14 ottobre 2009

QUANDO MUORE UN OPERAIO LA COLPA E' DEL PADRONE


Mercoledì 14 ottobre alle 9,45 davanti al tribunale di Torino in occasione dell’udienza del processo per la strage di operai della Thyssen Krupp due nostri compagni che stavano volantinando all’entrata del tribunale, sono stati prima provocati duramente dalla DIGOS che voleva impossessarsi della propaganda e poi da un nugolo di carabinieri, in borghese e in divisa, che hanno proceduto all’identificazione e al sequestro del materiale. Durante il primo tentativo da parte della DIGOS i nostri compagni sono stati aggrediti immediatamente e identificati. I volantini però non sono stati consegnati e, anche grazie all’intervento del parlamentare Boccuzzi, ex operaio Thyssen, la DIGOS ha mollato la presa. L’intervento dei carabinieri, invece, è stato massiccio e perentorio e ordinato dal presidente della corte su richiesta di uno degli avvocati che difendono i padroni stragisti in quanto, il volantino in questione, avrebbe contenuto diffamatorie e minacciose frasi nei confronti degli avvocati. I carabinieri, dopo avere identificato i due compagni (seconda identificazione in 10 minuti) hanno tentato di “accompagnarli” in caserma al fine di “firmare l’atto di sequestro del materiale” ma, grazie anche all’intervento dell’avv. Bisacca, che si trovava ad uscire dal tribunale proprio in quel momento, gli sbirri hanno optato per “definire la pratica”nei loro uffici presso il tribunale. Dopo un ora i nostri compagni hanno ricevuto l’atto di sequestro del materiale e hanno potuto riprendere il presidio davanti al tribunale.

Dal verbale risultava che il sequestro sarebbe stato predisposto in relazione ai reati di (…) “diffamazione mezzo stampa immediatamente ravvisati e altri reati eventuali ravvisabili da codesta”(…) “l’atto veniva compiuto sussistendo il pericolo che le cose si modificassero o si alterassero le fonti di prova ed altresì per evitare che la libera disponibilità degli oggetti posti sotto sequestro, potessero aggravare o protrarre le conseguenze dello stesso ovvero agevolare la commissione di altri reati più gravi”(…)

I “Signori” avvocati della Thyssen Krupp e le Autorità che hanno proceduto al sequestro dei volantini del CCP, hanno confermato la loro arroganza e il loro disinteresse per le poche leggi democratiche che ancora sono in vigore nel nostro paese, tra le quali quella che garantisce il diritto di opinione e di espressione violando quindi la Costituzione che essi stessi dovrebbero, più di altri, fare rispettare. L’operazione repressiva che si è consumata davanti al tribunale in cui si stava svolgendo un processo che vedeva sul banco degli imputati i servi dei padroni responsabili di una strage di operai, è segnale di come i padroni e i loro servi si stiano affannando per cercare di prevenire o di arginare le proteste e lo scontento popolare causati dal procedere della crisi del sistema e dai persistenti attacchi padronali alle conquiste e ai diritti dei lavoratori. Mille morti l’anno per lavoro dovrebbero fare pensare ad una vera e propria guerra di sterminio non dichiarata che si consuma nelle fabbriche e sui cantieri e che è stata scatenata dai padroni assetati di profitto.

E’ necessario rompere con le logiche del gioco delle parti tanto caro alla borghesia e chiamare le cose con il loro nome! Nel caso degli avvocati che difendono i padroni stragisti tentando di addossare le responsabilità della strage dei sette operai sugli stessi lavoratori, ci viene in mente un vocabolo soltanto: MERCENARI!

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