mercoledì 21 ottobre 2009

Ennesima provocazione contro i comunisti!


Torino, 21 ottobre 2009

Dopo la provocazione di mercoledì 14 ottobre, anche oggi la polizia ha fermato i compagni Valter e Claudio del Collettivo Comunista Piemontese che insieme ad altri compagni manifestavano davanti al Tribunale di Torino durante il processo per la strage degli operai della Thyssen-Krupp.

Su ordine di un procuratore (che non ha voluto identificarsi) le autorità hanno fermato l’attività dei compagni per circa un’ora e hanno “acquisito agli atti” alcuni volantini e lo striscione. I compagni sono poi stati rilasciati ed è stato loro riconsegnato lo striscione e i volantini. Valter e Claudio hanno poi ripreso insieme agli altri compagni il presidio di protesta e denuncia contri i padroni assassini di operai.

Questo è l’ennesimo atto persecutorio che le autorità conducono contro i comunisti e in difesa degli interessi dei padroni, che siano o meno responsabili dei massacri di operai e lavoratori.

I compagni del Coordinamento dei Collettivi Comunisti si stanno impegnando nel sostegno alle lotte della classe operaia, per dare a queste lotte e agli operai avanzati che le sviluppano un orientamento strategico, una prospettiva di superamento di questo ordinamento sociale che è la causa fondamentale dello sfruttamento, della disoccupazione, della miseria e delle guerre perpetrate dalla borghesia imperialista. In primo luogo il lavoro dei Collettivi Comunisti mira a legare le lotte degli operai, dei lavoratori e delle masse popolari che vanno via via moltiplicandosi al processo di ricostruzione di un partito comunista della classe operaia che il movimento comunista, grazie alle sue componenti più avanzate, sta sviluppando in questa fase.

Oggi il Coordinamento dei Collettivi Comunisti conta poche decine di compagni. Non è certo la sua forza che preoccupa la borghesia e le sue autorità. Quello di cui lorsignori sono preoccupati è che anche dall’attività dei Collettivi Comunisti, come da quella di tante altre componenti del movimento comunista, possa effettivamente svilupparsi un legame con la classe operaia e che questa, proprio grazie al sostegno e all’orientamento degli elementi più avanzati del movimento comunista, possa ricostruire il suo partito comunista, strumento con il quale potrà dirigere le altre classi delle masse popolari nella lotta per la conquista del potere e per la costruzione del socialismo.

Gli attacchi repressivi di questo periodo in fin dei conti hanno tutti questo obiettivo comune: “soffocare il bambino fin che è nella culla”.

I padroni hanno mano libera, sono tutelati e protetti da magistrati e sbirri. Possono permettersi di massacrare decine di migliaia di operai ogni anno e passarla liscia. I comunisti non dovrebbero nemmeno diffondere volantini ed esporre striscioni per denunciare i padroni assassini, per mobilitare le masse a pretendere giustizia.


Mobilitiamoci contro la repressione dei comunisti!


Inviate messaggi di protesta (via fax, telefono, e-mail o posta) al Tribunale di Torino contro questa ennesima provocazione: Tribunale di Torino - Corso Vittorio Emanuele II, 130 - 10138 Torino (TO), Centralino: 011 4327111 - Fax: 011 4327582 - Email: tribunale.torino@giustizia.it


Inviate messaggi di solidarietà ai compagni del Coordinamento dei Collettivi Comunisti - coorcolcom@tiscali.it e al Collettivo Comunista Piemontese Via Spotorno 4, Torino - tel. 347 6558445 - colcompiemonte@yahoo.it.



Coordinamento dei Collettivi Comunisti

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