LENIN: LE FUNZIONI DI POLIZIA E QUELLE MILITARI DEVONO ESSERE SVOLTE DIRETTAMENTE DALLA POPOLAZIONE ARMATA
I brani proposti sono di Lenin e dimostrano chiaramente come la popolazione armata possa svolgere compiti di polizia giudiziaria, di polizia di sicurezza, di polizia amministrativa ed anche funzioni militari, e che possa farlo senza limitazioni particolari, mandando in soffitta l'idea malsana che bisogna avere chissà quali 'requisiti', 'benemerenze' o 'credenziali' per svolgere correttamente funzioni di polizia e che i corpi di polizia borghese siano addirittura indispensabili. La funzione di polizia in una società deve ovviamente esserci, ma il suo svolgimento da parte di 'corpi' che (secondo la propaganda dell'ideologia borghese) sarebbero particolarmente selezionati e quindi dotati di particolare credibilità e speciali meriti che - a dire della propaganda - sarebbero esclusivi di una élite dotata di particolari virtù, ebbene lo svolgimento da parte di tali strutture (si vedano ad esempio i corpi di polizia dell'attuale Repubblica italiana ed anche l'esercito) deve essere demistificato prima e nettamente e violentemente ripudiato poi.
A parte la considerazione che tutta la prosopopea circa la presunta onestà e circa il presunto rispetto della stessa legislazione borghese da parte degli appartenenti ai corpi di polizia risulta anche ai più sprovveduti solo una gigantesca mistificazione (non passa settimana e spesso non passa giorno che la cronaca non riporti di arresti, indagini a carico e condanne nei confronti di appartenenti ai più svariati corpi di polizia), il punto politico fondamentale è d'altra parte che tali strutture giocano da sempre un ruolo indispensabile per il sistema capitalista o in generale in un sistema di sfruttamento di classi rappresentando l'istituzione più antidemocratica ed antipopolare.
Al contrario la milizia popolare (come la Milizia operaia dell'URSS) non può non essere democratica, essendo direttamente composta dal popolo lavoratore in armi che vigila affinchè siano rispettate le norme socialiste.
E' chiaro che ovviamente i corpi di polizia dello Stato borghese non possano fare altro che imporre il rispetto della legislazione borghese (perchè in un sistema socialista non c'è posto per tali corpi) ed è altrettanto chiaro che le Milizie democratiche, operaie e popolari possono imporre solo ed esclusivamente la normativa socialista (infatti in un sistema di classi non trova posto nessuna di queste siffatte strutture democratiche di polizia).
Attualizzando l'analisi di Lenin all'Italia di oggi ed in generale al sistema capitalista che sta collassando dappertutto, è chiaro che con l'aumentare delle contraddizioni sociali aumenterà lo scontro diretto delle masse con le forze di polizia borghese le quali si smaschereranno ulteriormente agli occhi delle masse in lotta come le più nocive istituzioni antidemocratiche; ma è anche vero che a loro volta le contraddizioni esploderanno anche all'interno di tali forze di polizia ed anche alle forze militari, con gli elementi più democratici e più avanzati (una minoranza) che comprenderanno sempre meglio che la loro funzione (di polizia e militare) può avere un senso solo se unita a quella del resto della popolazione (che può e deve esercitare funzioni di polizia e militari).
Si ascolti quindi Lenin attraverso due estratti della terza delle quattro Lettere da lontano scritte nel 1917:
"Impedire che si ricostituisca la polizia! Tenere ben saldi in pugno gli organi locali del potere! Istituire una milizia realmente popolare, che comprenda tutto il popolo e sia diretta dal proletariato! è questo il compito del giorno, la parola d'ordine dell'ora. Essa risponde in egual misura agli interessi nettamente intesi dell'ulteriore lotta di classe, dello sviluppo del movimento rivoluzionario, e all'istinto democratico di ogni operaio e di ogni contadino, di ogni lavoratore e di ogni sfruttato, che non può non detestare la polizia, le guardie, il sistema di comando dei grandi proprietari fondiari e dei capitalisti nei confronti di questi uomini in armi, i quali esercitano la loro autorità sul popolo"
"Di quale milizia abbiamo bisogno noi, il proletariato, tutti i lavoratori? Di una milizia realmente popolare, che sia cioè anzitutto composta di tutta la popolazione, di tutti i cittadini adulti dei due sessi, e che inoltre riunisca in sé le funzioni dell'esercito popolare e quelle della polizia, quelle dell'organo principale e fondamentale per mantenere l'ordine pubblico e amministrare lo Stato.
Per rendere più chiare queste tesi, farò un esempio puramente schematico. Non occorre dire che sarebbe assurda l'idea di redigere un "piano" per la milizia proletaria: quando gli operai e tutte le masse del popolo si metteranno al lavoro sul piano pratico, sapranno elaborarlo e realizzarlo cento volte meglio di qualsiasi teorico. Non propongo nessun "piano", voglio solo illustrare il mio pensiero.
Pietrogrado conta circa due milioni di abitanti. Oltre la metà di essi ha un'età che varia da 15 a 65 anni. Prendiamo la metà: un milione. Sottraiamone la quarta parte, cioè i malati, ecc., che attualmente non prendono parte al servizio civile per motivi plausibili. Restano 750.000 cittadini che, lavorando nella milizia, poniamo, un giorno su quindici (e continuando a ricevere il salario dai padroni), costituirebbero un esercito di 50.000 uomini.
Di uno "Stato" di questo tipo abbiamo bisogno!
Di una milizia che sia "popolare" nei fatti e non solo a parole!
è questa la strada che dobbiamo percorrere perché sia impossibile ricostituire una polizia e un esercito separati dal popolo".
(Lenin, Terza lettera da lontano, Sulla milizia proletaria, pubblicata
A parte la considerazione che tutta la prosopopea circa la presunta onestà e circa il presunto rispetto della stessa legislazione borghese da parte degli appartenenti ai corpi di polizia risulta anche ai più sprovveduti solo una gigantesca mistificazione (non passa settimana e spesso non passa giorno che la cronaca non riporti di arresti, indagini a carico e condanne nei confronti di appartenenti ai più svariati corpi di polizia), il punto politico fondamentale è d'altra parte che tali strutture giocano da sempre un ruolo indispensabile per il sistema capitalista o in generale in un sistema di sfruttamento di classi rappresentando l'istituzione più antidemocratica ed antipopolare.
Al contrario la milizia popolare (come la Milizia operaia dell'URSS) non può non essere democratica, essendo direttamente composta dal popolo lavoratore in armi che vigila affinchè siano rispettate le norme socialiste.
E' chiaro che ovviamente i corpi di polizia dello Stato borghese non possano fare altro che imporre il rispetto della legislazione borghese (perchè in un sistema socialista non c'è posto per tali corpi) ed è altrettanto chiaro che le Milizie democratiche, operaie e popolari possono imporre solo ed esclusivamente la normativa socialista (infatti in un sistema di classi non trova posto nessuna di queste siffatte strutture democratiche di polizia).
Attualizzando l'analisi di Lenin all'Italia di oggi ed in generale al sistema capitalista che sta collassando dappertutto, è chiaro che con l'aumentare delle contraddizioni sociali aumenterà lo scontro diretto delle masse con le forze di polizia borghese le quali si smaschereranno ulteriormente agli occhi delle masse in lotta come le più nocive istituzioni antidemocratiche; ma è anche vero che a loro volta le contraddizioni esploderanno anche all'interno di tali forze di polizia ed anche alle forze militari, con gli elementi più democratici e più avanzati (una minoranza) che comprenderanno sempre meglio che la loro funzione (di polizia e militare) può avere un senso solo se unita a quella del resto della popolazione (che può e deve esercitare funzioni di polizia e militari).
Si ascolti quindi Lenin attraverso due estratti della terza delle quattro Lettere da lontano scritte nel 1917:
"Impedire che si ricostituisca la polizia! Tenere ben saldi in pugno gli organi locali del potere! Istituire una milizia realmente popolare, che comprenda tutto il popolo e sia diretta dal proletariato! è questo il compito del giorno, la parola d'ordine dell'ora. Essa risponde in egual misura agli interessi nettamente intesi dell'ulteriore lotta di classe, dello sviluppo del movimento rivoluzionario, e all'istinto democratico di ogni operaio e di ogni contadino, di ogni lavoratore e di ogni sfruttato, che non può non detestare la polizia, le guardie, il sistema di comando dei grandi proprietari fondiari e dei capitalisti nei confronti di questi uomini in armi, i quali esercitano la loro autorità sul popolo"
"Di quale milizia abbiamo bisogno noi, il proletariato, tutti i lavoratori? Di una milizia realmente popolare, che sia cioè anzitutto composta di tutta la popolazione, di tutti i cittadini adulti dei due sessi, e che inoltre riunisca in sé le funzioni dell'esercito popolare e quelle della polizia, quelle dell'organo principale e fondamentale per mantenere l'ordine pubblico e amministrare lo Stato.
Per rendere più chiare queste tesi, farò un esempio puramente schematico. Non occorre dire che sarebbe assurda l'idea di redigere un "piano" per la milizia proletaria: quando gli operai e tutte le masse del popolo si metteranno al lavoro sul piano pratico, sapranno elaborarlo e realizzarlo cento volte meglio di qualsiasi teorico. Non propongo nessun "piano", voglio solo illustrare il mio pensiero.
Pietrogrado conta circa due milioni di abitanti. Oltre la metà di essi ha un'età che varia da 15 a 65 anni. Prendiamo la metà: un milione. Sottraiamone la quarta parte, cioè i malati, ecc., che attualmente non prendono parte al servizio civile per motivi plausibili. Restano 750.000 cittadini che, lavorando nella milizia, poniamo, un giorno su quindici (e continuando a ricevere il salario dai padroni), costituirebbero un esercito di 50.000 uomini.
Di uno "Stato" di questo tipo abbiamo bisogno!
Di una milizia che sia "popolare" nei fatti e non solo a parole!
è questa la strada che dobbiamo percorrere perché sia impossibile ricostituire una polizia e un esercito separati dal popolo".
(Lenin, Terza lettera da lontano, Sulla milizia proletaria, pubblicata
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