Martedì 7 aprile, presso il tribunale di Torino, si è svolta l’udienza per la strage dei 7 operai della Thyssen. Vittorio Betta, il consulente nominato a difesa dei padroni stragisti ha sostenuto la tesi dell’errore degli operai in quanto, secondo lui, “se gli operai avessero premuto immediatamente il pulsante che blocca l’intero macchinario, la tragedia non sarebbe avvenuta”. Grande è stato lo sdegno di molti degli operai e dei famigliari presenti alcuni dei quali hanno abbandonato l’aula in segno di disprezzo per le affermazioni false e aberranti del consulente che, tra le altre cose, è docente all’Università di Napoli. Una tesi, quella del consulente Betta, che veniva subito smontata dal consulente per l’accusa (Massimo Zucchetti, professore al Politecnico) il quale affermava che “le condizioni della linea erano tali che chiunque fosse entrato nello stabilimento nei giorni precedenti, avrebbe dovuto immediatamente fermare l’impianto”. Quella linea perdeva già da tempo circa 60mila litri di olio l’anno, quindi, la linea 5, non avrebbe mai dovuto essere messa in funzione, mai!! Non solo quindi i padroni stragisti non intendono assumersi le loro responsabilità della morte di 7 operai, ma cercano, tramite i loro servi (avvocati e periti di parte) di addossare la colpa di quanto è accaduto agli stessi lavoratori che ci hanno lasciato la pelle! Tutto questo è intollerabile! Come è mai possibile, di fronte ad una strage le cui responsabilità sono inequivocabilmente dei dirigenti e dei padroni assetati di profitto, accettare che avvocati e consulenti privi di scrupoli siano lasciati liberi di boicottare il processo sollevando questioni di mancate traduzioni dall’italiano (che il dirigente Thyssen conosce perfettamente) al tedesco e addirittura accusando le stesse vittime della strage di esserne i diretti responsabili?! Tra gli avvocati che difendono i padroni stragisti vi è anche l’avv. Franco Coppi difensore di Andreotti e DelTurco e Ezio Audisio che aveva chiesto la nullità del procedimento a causa delle mancate trascrizioni in tedesco per il dirigente Thyssen Harald Espenhahn.
Alcuni sostenitori illuminati della democrazia potrebbero obiettare che in uno Stato democratico il diritto alla difesa deve essere garantito a tutti e che quindi anche i padroni stragisti, hanno diritto a difendersi per dimostrare la propria innocenza. A queste obbiezioni noi rispondiamo che questa democrazia è la democrazia che garantisce gli interessi di un pugno di parassiti che vivono nel lusso più sfrenato, nell’ opulenza e nello sfarzo sulla pelle e il sudore di milioni di operai e lavoratori che, se lavorano, riescono a malapena a sopravvivere. Come può esserci democrazia quando esistono sfruttatori e sfruttati, ricchi che speculano e traggono profitto dai bisogni primari delle masse popolari e che, grazie al loro denaro sponsorizzano i loro servi della politica e dello Stato, servizi segreti, polizia e carabinieri aizzandoli contro le masse che protestano, gli operai in sciopero, gli studenti in corteo e i comunisti che si organizzano per abbattere questo sporco sistema?
E’ necessario resistere con tutte le nostre forze alla guerra di sterminio non dichiarata che i padroni hanno scatenato contro le masse popolari e i lavoratori.
E’ necessario resistere e organizzarci per abbattere il sistema capitalistico e per istaurare una società guidata dagli operai, una vera democrazia popolare che non lasci più spazio, agibilità politica e economica alla borghesia, una società che faccia esclusivamente gli interessi del popolo, una società socialista. In questa società non vi sarà spazio per i padroni e per i loro servi come gli avvocati e i consulenti mercenari che difendono i padroni della Thyssen .
Alcuni sostenitori illuminati della democrazia potrebbero obiettare che in uno Stato democratico il diritto alla difesa deve essere garantito a tutti e che quindi anche i padroni stragisti, hanno diritto a difendersi per dimostrare la propria innocenza. A queste obbiezioni noi rispondiamo che questa democrazia è la democrazia che garantisce gli interessi di un pugno di parassiti che vivono nel lusso più sfrenato, nell’ opulenza e nello sfarzo sulla pelle e il sudore di milioni di operai e lavoratori che, se lavorano, riescono a malapena a sopravvivere. Come può esserci democrazia quando esistono sfruttatori e sfruttati, ricchi che speculano e traggono profitto dai bisogni primari delle masse popolari e che, grazie al loro denaro sponsorizzano i loro servi della politica e dello Stato, servizi segreti, polizia e carabinieri aizzandoli contro le masse che protestano, gli operai in sciopero, gli studenti in corteo e i comunisti che si organizzano per abbattere questo sporco sistema?
E’ necessario resistere con tutte le nostre forze alla guerra di sterminio non dichiarata che i padroni hanno scatenato contro le masse popolari e i lavoratori.
E’ necessario resistere e organizzarci per abbattere il sistema capitalistico e per istaurare una società guidata dagli operai, una vera democrazia popolare che non lasci più spazio, agibilità politica e economica alla borghesia, una società che faccia esclusivamente gli interessi del popolo, una società socialista. In questa società non vi sarà spazio per i padroni e per i loro servi come gli avvocati e i consulenti mercenari che difendono i padroni della Thyssen .
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