sabato 15 agosto 2009

Comunicato del COORDINAMENTO dei COLLETTIVI COMUNISTI sulla lotta degli operai della INNSE

Coordinamento Collettivi Comunisti
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www.coorcolcom.org
Cell. 333 6411102

13 agosto 2009


Il 31 maggio 2008 gli operai della INNSE, dopo avere ricevuto le comunicazioni della chiusura della fabbrica, la occupano impedendo ai tecnici, mandati dai padroni, di staccare la corrente e di fare portare via i macchinari che il padrone avrebbe voluto vendere per avvallare una grossa speculazione edilizia sul terreno dove sorge la fabbrica. Gli operai decidono quindi di proseguire con la produzione gestendo anche i servizi e i rapporti con la clientela.
Dal quel 31 maggio del 2008 la fabbrica è stata occupata giorno e notte dagli operai che, malgrado siano anche stati licenziati, continuano a lavorare, a dimostrazione di poter fare a meno e meglio del padrone. Ma la borghesia non poteva tollerare né che gli si impedisse di continuare a speculare sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie, né che una cinquantina di operai dimostrassero che è possibile lavorare e vivere anche senza i padroni. Così all’alba del 17 settembre, polizia e carabinieri fanno irruzione nella fabbrica sgomberando con la forza gli operai che la presidiano e che ci lavorano. Gli operai allora decidono di presidiarne i cancelli per evitare che il padrone possa smantellare i macchinari e portarli via. La fabbrica viene prima messa sotto sequestro e poi, per riportarla nelle mani del padrone, viene dissequestrata il 10 dicembre.
L’esempio degli operai della INNSE intanto attira la solidarietà di operai di altre fabbriche, di organismi di lotta e comitati che vanno ad alimentare il presidio degli operai davanti ai cancelli. A febbraio 2009 la crescente solidarietà attorno agli operai della INNSE costringe polizia e carabinieri a non tentare colpi di mano e il padrone a riprendere il tavolo delle trattative sino ad arrivare al 4 agosto quando, con un blitz sostenuto dalle “forze dell’ordine”, il padrone tenta di portare via i macchinari. Gli operai reagiscono prontamente: bloccano la tangenziale e 4 operai più un funzionario sindacale della FIOM, eludendo la sorveglianza di polizia e carabinieri, salgono su un carroponte dell’azienda per protesta con l’intento di rimanerci sino a che gli operai non avranno vinto. Fuori dai cancelli il presidio si rafforza , così come si moltiplicano i messaggi di solidarietà con gli operai della fabbrica.
Dopo 10 giorni di lotta arriva la notizia dell’acquisizione dell’azienda da parte di un altro imprenditore e della riassunzione di tutti e 49 operai. Hanno vinto!!

Gli operai della INNSE hanno vinto la loro battaglia e hanno anche aperto la strada alla vittoria di altri operai e lavoratori di fabbriche e aziende in crisi. Hanno dimostrato che soltanto la lotta paga e che solo lottando senza farsi legare le mani dalle regole dell’avversario, è possibile ottenere grandi risultati. L’unità nella lotta di cinquanta operai ha mostrato la potenzialità della classe operaia e ridato fiducia a quei lavoratori che ancora non credono sia possibile difendere il posto di lavoro e le conquiste e magari conquistarne di nuove. Di fronte alla determinazione e all’unità degli operai in lotta, anche i dirigenti dei sindacati di regime hanno dovuto adeguarsi alle modalità di lotta e di contrattazione degli operai e non viceversa, come spesso succede. I Rinaldini di turno sono dovuti andare a parlare con gli operai sul carroponte e a concordare con loro, preventivamente, gli obbiettivi da raggiungere e le richieste da avanzare invece che, come fanno di solito, trattare con i padroni e decidere le richieste e gli obbiettivi all’insaputa degli operai e, soltanto a trattativa conclusa, indire le assemblee per chiedere ai lavoratori se sono d’accordo o meno.
La lotta degli operai della INNSE è un esempio per le altre migliaia di operai che in questo momento stanno lottando contro la chiusura delle loro aziende e i licenziamenti. Da Melfi ad Ascoli già si sentono gli operai che presidiano le loro fabbriche al grido di “facciamo come gli operai della INNSE”!
Un elemento determinante della vittoria è stata la grande mobilitazione e solidarietà espressa attorno e davanti la fabbrica da operai di altre fabbriche, da organizzazioni comuniste, centri sociali e comitati di lotta, da studenti e sinceri democratici, pronti, ognuno a modo suo e con i propri mezzi, a sostenere la lotta operaia, a dimostrazione che il legame tra le lotte operaie e la lotta per cambiare la società e il sistema che la dirige è un legame inscindibile.
Gli operai della INNSE hanno vinto una battaglia contro il padrone dimostrando che è possibile sconfiggerlo. Ma per vincere la guerra contro il sistema dei padroni è necessario che la classe operaia si doti di una sua organizzazione, costruisca il suo partito, il partito comunista, e che con esso guidi il resto delle masse popolari alla vittoria contro la borghesia e i suoi sgherri e all’instaurazione di un sistema senza speculatori e sfruttatori, all’instaurazione del socialismo.
Ci auguriamo che anche questa vittoria possa inoltre rafforzare il processo di costruzione del partito della classe operaia e invitiamo gli operai della INNSE a trarre da questa lotta e condividerli con altri operai, lavoratori e compagni, gli insegnamenti utili alla riorganizzazione della classe operaia e dei lavoratori nel proprio partito, il partito comunista.


Viva la vittoria degli operai della INNSE!

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