giovedì 13 agosto 2009

Okkio alla Penna....


Due pattuglie di polizia e una di alpini sono intervenute in via Galliari, a San Salvario per tutelare gli interessi del padrone di un locale commerciale che ha letteralmente buttato fuori dal locale i gestori, cittadini magrebini, affittuari del locale nel quale gestivano un esercizio.
Il mese scorso il padrone del locale, appena scattato lo sfratto esecutivo causa morosità (trattasi di tre o quattro mesi non pagati) aveva, di soppiatto, cambiato la serratura delle saracinesche e trattenuto la merce che era nel locale per più di un mese. Questa mattina, il proprietario, senza avvisare l’affittuario del locale, è entrato e ha gettato in mezzo alla strada, tutta la merce che era all’interno.
Alcuni generi alimentari erano avariati a causa della chiusura di un mese durante la quale, l’affittuario, non ha potuto entrare nel locale. Ci siamo fermati per protestare contro l’ulteriore angheria nei confronti di cittadini immigrati. Ad un italiano non avrebbero mai fatto una cosa del genere. Anche alcuni passanti hanno sollevato le loro proteste e in particolare una signora che, indignata dall’ignobile atteggiamento sia del padrone del locale, che degli sbirri intervenuti a sua difesa, si rivolgeva agli sbirri accusandoli di coprire un sopruso. Gli sbirri, per non smentire la loro arroganza, intimavano al compagno di allontanarsi e di smettere di fomentare disordini aizzando le persone contro il proprietario e contro di loro. Intanto il compagno del CCP, malgrado le pressioni, ha scattato alcune fotografie ed è stato subito fermato dagli alpini i quali gli hanno chiesto i documenti. Il compagno gli ha risposto che non eravamo in zona di guerra e che quindi non riconosceva alcuna autorità agli alpini i quali, invece di “vigilare gli obbiettivi sensibili”, erano presenti con tanto di pistola, di manganello e di fucile mitragliatore, per tutelare gli interessi del padrone del negozio. Alla domanda del compagno sull’utilizzo del fucile mitragliatore, che non era previsto nell’ordinario equipaggiamento delle ronde militare sancite dal pacchetto sicurezza, l’alpino rispondeva che era “ordine del prefetto e che se il capitano avesse saputo del mancato utilizzo del fucile mitragliatore, gli avrebbe fatto rapporto. Ma quando prefetto e capitano avevano presentato, con tanto di eco dei mas media, l’utilizzo degli alpini a San Salvario, non aveva annunciato che avrebbero avuto in dotazione soltanto manganello e pistola?
Le angherie nei confronti dei cittadini immigrati si susseguono e vengono supportate, quando non addirittura perpetrate direttamente dalle forze dell’ordine.
Una città militarizzata nella quale i fascisti e i razzisti possono permettersi di fare quello che gli pare ai danni delle masse popolari immigrate e a qualsiasi cittadino autoctono che si indignasse o si ribellasse a questi soprusi spacciati per sicurezza, le forze dell’ordine rispondono con arroganza e con le minacce.
A chi giova la militarizzazione del territorio, con tutto ciò che ne consegue, se non ai padroni, ai ricchi, agli speculatori e agli sfruttatori!?
A tutti i compagni, comunisti, anarchici, antimperialisti, a tutti gli antifascisti e ai sinceri democratici lanciamo l’appello di vigilare, denunciare apertamente ogni genere di angheria e di sopruso e di ribellarsi con determinazione alla militarizzazione dei nostri quartieri.

La Resistenza continua! No al fascismo e al razzismo! No alla militarizzazione dei nostri quartieri!


Collettivo Comunista Piemontese
colcompiemonte@yahoo.it tel 3476558445
via Spotorno 4 Torino

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