ARRESTI , DENUNCE E PERQUISIZIONI NON FERMERANNO LA LOTTA! SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI ARRESTATI E INDAGATI!!
Gli arresti e le perquisizioni eseguiti la mattina di lunedì 6 luglio sono la dimostrazione che questo governo di fascisti, razzisti, mafiosi e speculatori è debole politicamente e non ha altri mezzi, per attuare le sue infami scelte, che l’utilizzo della forza e della repressione.
A poche ore dal G8, infatti, la borghesia ha scatenato i suoi cani da guardia facendo arrestare 21 compagni (di cui 12 soltanto a Torino) con un operazione in quattro città italiane. Le perquisizioni e gli arresti sono stati effettuati sfondando le le porte di casa dei compagni a dimostrazione del carattere fascista delle forze di polizia messe in campo. Queste operazioni ricordano quelle che venivano effettuate durante il ventennio fascista quando, al passaggio di Mussolini, venivano rastrellati e incarcerati gli oppositori del regime. Ma oggi le cose forse sono ancora peggiori perché in nome della così detta “democrazia” la classe dominante non si può più permettere di fare sparire i compagni per il “periodo critico” e poi rilasciarli, sarebbero troppo evidenti le analogie con il ventennio. Allora si costruiscono ad arte le accuse nei confronti dei compagni che si vogliono colpire per avere il pretesto di arrestarli e, perché no, tentare di neutralizzarli per molto più tempo di quello necessario al superamento del G8, della costruzione della TAV, della base di Vicenza o di qualsiasi altra porcheria che i potenti mettono in campo. Ma anche queste operazioni più articolate e penalizzanti, hanno le gambe fiacche e cozzano contro il senso di ingiustizia e di oppressione che le misure antipopolari sollevano tra le masse.
Di fronte al procedere inesorabile della crisi generale di un sistema economico e sociale ormai in putrefazione, i padroni e i loro servi della politica, sono costretti a mettere in atto misure sempre più antipopolari alle quali la maggior parte della popolazione (tutti proletari che per vivere sono costretti a lavorare) non è più disposta a sottostare in silenzio. Le così dette “riforme scolastiche” sono l’esempio di come queste misure abbiano unito studenti e lavoratori della scuola (e non solo) facendoli scendere in campo fianco a fianco come non si era visto più da parecchi decenni. A queste mobilitazioni diffuse, nelle scuole, nelle fabbriche e nei quartieri, la classe dominante deve rispondere con la forza, i decreti legge sulla “sicurezza” e la mobilitazione reazionaria delle masse popolari, cercando di mettere poveri contro altri poveri, lavoratori immigrati contro quelli nostrani, lavoratori di un settore contro quelli di un altro. Ma la coperta ormai è diventata corta per tutti e se viene colpito un settore sociale ne risentono anche tutti gli altri. Se si tagliano i fondi per la scuola e si aumentano le tasse scolastiche si colpiscono anche i genitori che per fare studiare i loro figli devono lavorare e che, a loro volta, vengono colpiti dai licenziamenti e dalla cassa integrazione e dalle misure che i padroni mettono in campo per fare pagare a noi la crisi del loro sporco sistema.
Certo, il diffuso sentimento di ingiustizia e di oppressione che vivono diversi settori delle masse popolari immigrate o autoctone, deve essere convogliato in un unico e unito fronte comune e questo deve essere uno dei compiti che tutte le organizzazioni comuniste e antagoniste devono porsi.
La solidarietà militante e concreta per i compagni arrestati è doverosa nei confronti degli stessi compagni ma è altrettanto doveroso trasformarla in uno strumento e in un occasione di unione tra i diversi organismi e le differenti organizzazioni che fanno della lotta per un mondo migliore la loro principale ragione di vita.
La repressione non fermerà l’onda e le lotte di difesa delle conquiste di civiltà e benessere! http://collcompiemonte.blogspot.com/
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