sabato 4 luglio 2009

Costituzione del Collettivo Comunista Romano


Costituzione del Collettivo Comunista Romano


La nascita di questo collettivo si inserisce nella costituzione del Coordinamento dei Collettivi Comunisti e nel processo di rinascita del movimento comunista in corso nel nostro paese.
Il mondo capitalista è entrato negli ultimi anni in una fase di accelerazione della crisi generale che ormai da trent’anni attraversa e scuote dalle fondamenta il suo ordinamento economico-sociale.
Assistiamo a uno sconvolgimento delle relazioni economiche, sociali, politiche e culturali; la crisi sta muovendo passi da gigante e porta con sé tutto il suo carico di miseria, guerra, sfruttamento e devastazione ambientale. Ma nella crisi generale e nella sua accelerazione su scala mondiale si poggia la base materiale, oggettiva e concreta per l’affermazione di una società fondata sul potere operaio e delle masse popolari: la società socialista.
La rinascita del movimento comunista è un processo soggettivo, cosciente, è un processo di organizzazione che da una parte si alimenta della contraddizione antagonista tra rapporti privati di produzione e sviluppo delle forze produttive e dall’altra elabora e sviluppa il patrimonio di 170 anni di storia del movimento comunista internazionale.
Questo secondo aspetto della relazione dialettica è quello che ci interessa trattare in questa sede; rimandiamo il primo alle linee generali dell’analisi sulla crisi generale espressa nel documento di fondazione del comitato promotore dei collettivi comunisti.
Il nostro compito, come comunisti, è quello di contribuire allo sviluppo della rinascita del movimento comunista nel XXI secolo nel nostro paese nell’ambito della battaglia internazionale per il socialismo.
Oggi, il movimento comunista esprime la sua debolezza nel manifestarsi di due tendenze, entrambe errate: da un lato vi è una sinistra borghese figlia del revisionismo storico e della cosiddetta “via pacifica al socialismo” (una simile tendenza è riscontrabile prevalentemente nel PRC e nel PdCI); dall’altro lato, vi sono organizzazioni estremamente deboli sul piano numerico, ma soprattutto espressione di tendenze minoritarie ed autoreferenziali.
Riteniamo, alla luce di tutto ciò, che si ponga all’ordine del giorno la necessità di superare simili tendenze ed atteggiamenti sviluppando una lucida analisi materialista e lavorando alla costruzione di una soggettività adeguata a contrastare le spinte che la frazione dominante della borghesia imperialista esprime verso una mobilitazione reazionaria delle masse popolari.
Il CCR è un collettivo costituito da compagni che vengono da esperienze diverse, che intendono mettere al centro della loro attività politica il contributo per rafforzare la parte migliore, più avanzata del movimento comunista, anticapitalista e popolare che si oppone alla crisi e al perdurante e progressivo attacco ai diritti e alle conquiste della classe operaia e del proletariato e che lavora per la costruzione del socialismo.
In estrema sintesi, il CCR è un collettivo che opera sul territorio romano legandosi alle masse popolari e adottando una politica da fronte. Interviene su due campi d’intervento principali:
 dare un contributo alla battaglia politica e ideologica in corso per rafforzare la parte migliore del movimento comunista , oggi ancora molto debole e frammentato sul piano organizzativo; mettere al centro ciò che unisce da ciò che divide (Politica da fronte) chi oggi lavora alla ricostruzione di un partito comunista rivoluzionario della classe operaia e del proletariato. La politica da fronte si rafforza nella prassi esaltando gli elementi di comunanza con la “base rossa” della sinistra borghese, con la sinistra sindacale e con i movimenti di lotta espressi dalle contraddizioni che si sviluppano sul territorio.
 Sostenere le lotte di resistenza che la classe operaia e le masse popolari sul territorio romano in particolare mettono in campo contro la crisi e legarle politicamente al processo di ricostruzione del movimento comunista nella nostra città. In particolare, Roma vive drammatiche contraddizioni sul piano delle politiche sociali (questione ambientale, questione abitativa, inasprimento delle politiche securitarie, degrado delle periferie…). Pertanto, sarà nostro compito produrre un’attività d’inchiesta che ci porti a riconoscere i terreni d’intervento più fertili e nei quali massimamente si esprimono le contraddizioni sociali. Inoltre, occorre ridare vitalità alle mobilitazioni antifasciste, stante la sotterranea, ma progressiva crescita di pulsioni razziste ed esplicitamente fasciste nel tessuto metropolitano romano.

Il CCR è un struttura locale che si lega a un percorso nazionale in costruzione (Unione dei Collettivi Comunisti), quindi dovrà intervenire con un lavoro di propaganda e di organizzazione sul territorio romano - adottando la linea di massa come metodo di lavoro principale - e raccogliere la parte migliore e combattiva della avanguardie comuniste e di lotta (la sinistra) nel processo di organizzazione.
Pur ritenendo necessaria la costruzione del partito rivoluzionario, ci teniamo a precisare che i collettivi (e nello specifico il CCR) non rappresentano nuclei del partito né l’embrione dello stesso, ma un momento tattico di confronto e di lotta politica dal quale, se il nostro lavoro riuscirà a realizzarsi in un costante, dialettico e positivo riscontro del rapporto prassi/teoria, verrà lo slancio in direzione della costruzione del partito comunista.
Il CCR si doterà di una propria struttura economica ed organizzativa con riunioni di discussione settimanali su un Ordine del Giorno stabilito in precedenza e aperte alla partecipazione di tutti coloro i quali intendono dare un contributo allo sviluppo del nostro lavoro. Dispone di una e-mail (comunistiromani@live.it) e di un blog (www.comunistiromani.blogspot.com), contribuisce al dibattito nazionale dell’UCC e interviene agli appuntamenti nazionali e locali di mobilitazione messi in campo dalle componenti organizzate del movimento comunista e anticapitalista nella nostra città.

Collettivo Comunista Romano

Roma, 3 Luglio 2009

1 commento:

  1. sono d'accordo, specialmente in questo momento storico che sta vivendo il ns.Paese,che bisogna unire le forze per contrastare il potere e gli apparati coercitivi che lo difendono.
    RINIRE TUTTI COLORO CHE SI IDENTIFICANO IN UN MOVIMENTO DI CLASSE ANTAGONISTA E AL DI FUORI DEI PARTITI DELL'ARCO ISTITUZIONALE.
    bISOGNA RICOMPATTARE LA BASE PROLETARIA, SOTTO-PROLETARIA , OPERAIA , STDENTESCA E DEI DISOCCUPATI PER DAR VITA AD N MOVIMENTO DI BASE ORGANIZZATO CHE SI POPNGA COME OBIETTIVO L'ATTACCO AL POTERE, A TUTTI I PARTITI INCLUSI I TRADITORI DELL'EX PCI E I SINDACATI CHE ORAMAI NON RAPPRESENTANO, NE' DIFENDONO PIU' GLI INTERESSI DELLA CLASSE OPERAIA E DEI PROLETARI. N MOVIMENTO CHE SI PONE ANCHE L'OBIETTIVO DI CONTRASTARE I FASCISTI, I RAZZISTI,GLI OMOFOFOBI NEI TEMPI E NEI MODI CHE L'ORGANIZZAZIONE RITERRA' PIU' OPPORTUNI.W L'UNIONE DEI COLLETTIVI COMUNISTI ANTAGONISTI PER LA COSTRUZIOE DEL PARTITO RIVOLUZIONARIO IN TUTTA ITALIA. ANCORA FISKIA IL VENTO. (Ruggero B. Roma)

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