venerdì 14 maggio 2010

CONTRO L'ARROGANZA POLIZIESCA E I LORO APPELLI DEL DIRITTO ALLA PRIVACY (QUANDO GLI CONVIENE)

Su Indymedia Piemonte è apparso un post a firma di Massimo Numa, noto pennivendolo di regime in forza a La Stampa di Torino, in cui venivano pubblicati alcuni stralci dell'ordinanza di custodia cautalare e di misure preventive a carico di 17 compagni che sono stati accusati di avere partecipato alla resistenza contro lo sgombero del L'Ostie a Torino.In questi stralci, oltre al racconto della Questura sugli avvenimenti, apparivano anche i nomi e cognomi degli sbirri che si sarebbero in qualche modo feriti o che avrebbero subito lesioni dovute, a loro dire, al lancio di bottiglie e oggetti di altro tipo da parte dei resistenti. I quotidiani hanno apostrofato la pubblicazione dei nomi degli sbirri, come un atto di intimidazione nei confronti degli agenti operanti e come una "lista di prescrizione" che esporrebbe a pubblico ludibrio, gli "uomini" in divisa che tutti i giorni "rischiano la vita per 1000 euro al mese". Cosa dovrebbero dire allora i compagni e i cittadini che tutti i giorni si vedono sbattuti in prima pagina come dei mostri con tanto di foto, nome e cognome e indirizzo? Perchè la questura fornisce così allegramente nome,cognome e foto dei cittadini ai giornalisti senza porsi il problema di esporli al pubblico ludibrio con lo stesso rischio che correrebbero gli agenti?
E ancora, perchè i cittadini devono esibire i documenti di identità mentre gli agenti, specialmnte quelli che hanno funzioni di ordine pubblico, non portano il loro bel NOME stampato sulla divisa e non si identificano quando massacrano di botte gli operai, i giovani studenti, gli immigrati e i compagni?
Dobbiamo pensare che la polizia del nostro democratico Paese è una polizia segreta che usa metodi fascisti e anticostituzionali e che per questo deve mantenere segreti i nomi dei suoi membri? A Genova 2001, ma come in altre occasioni, purtroppo, polizia, guardia di finanza, carabinieri e GOM, massacravano, torturavano e facevano le peggiori denigrazioni senza che la maggior parte di loro pagasse per i reati commessi nei confronti dei cittadini chce li subivano! Nessun numero corrispondente al Nome sui caschi ne (figuaromici) il nome sull giacca della divisa! Tutto lecito per loro e tutto legale! Per questi e per tanti alttri motivi legati alla tutela delle libertà democratiche nel nostro paese, intendiamo copiare ed incollare i verbali che Massimo Numa a postato su Indymedia e invitare tutti a fare la stessa cosa nel tentativo di fare comprendere agli arroganti che non abbiamo nessuna intnzione di cedere ai loro sopprusi e alle loro malefatte! Ringraziamo (per una volta che fa qualche cosa di buono) quindi quel pennivendolo di regime che porta il nome di Massimo Numa invitandolo a continuare.
qui di seguito gli stralci dell'ordnanza:

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