giovedì 14 maggio 2009

LA CLASSE OPERAIA NON HA NAZIONE!



Marchionne e complici fanno spese milionarie all’estero acquistando, grazie al denaro pubblico,
ingenti quote di partecipazione di altre aziende del settore auto, ultima fra tutte, la GM Europa. Queste
operazioni dei padroni della FIAT, oltre ad essere costosissime per lo Stato (i governi borghesi sono
sempre pronti ad utilizzare il denaro pubblico per favorire gli interessi delle imprese) e quindi per gli
stessi lavoratori, costano anche in termini occupazionali, infatti, per l’acquisizione di Opel è prevista la
chiusura di due stabilimenti. Senza contare che anche gli operai tedeschi pagheranno il loro prezzo salato in termini
di occupazione e di riduzione di salario come è già avvenuto per gli operai della Chrysler negli USA i quali, grazie
anche a sindacati compiacenti, hanno dovuto accettare la riduzione del loro salario e il taglio drastico
dell’occupazione. Tutto questo agli Agnelli non verrebbe a costare un soldo. Con queste operazioni gli Agnelli di
tutto il mondo, cercano di fare pagare la crisi del loro sporco sistema agli operai imbrogliando e mentendo,
spacciando una speculazione senza precedenti per un tentativo di risanamento delle aziende e dell’economie del
loro paese, per salvaguardare l’occupazione!?
La FIAT va dicendo in giro di avere un piano industriale ma, ad oggi, di questo piano non è dato sapere e gli operai,
principali interessati, non arriveranno mai a conoscerne il vero contenuto. L’unica certezza che gli operai italiani,
tedeschi o americani hanno, consiste in ulteriori sacrifici per riuscire a mantenere le proprie famiglie. Per la classe
operaia i sacrifici sono gli stessi, sia che vengano fatti a Bonn, a Detroit, o a Torino!! Non esiste la concorrenza tra gli
operai (che per sopravvivere possono soltanto vendere la loro forza lavoro) mentre per i padroni la concorrenza è
prassi quotidiana, una prassi che si consuma sulle spalle dei lavoratori. Gli operai non hanno nulla a che spartire con
i padroni e i loro interessi non possono essere compatibili, lo dimostra la crisi generale del sistema capitalistico tanto
caro agli Agnelli di ogni paese. Lo dimostra il fatto che a pagare la crisi del sistema dei capitalisti siano soltanto coloro
i quali capitalisti non sono, la maggior parte della popolazione mondiale! La condizione degli operai è in tutto il
mondo la stessa, come gli stessi sono i loro sfruttatori, si chiamino essi Agnelli, Ford o Krupp! La forza della classe
operaia è determinata proprio dalla stessa condizione di sfruttamento,
una condizione che dalla Germania all’Italia deve tradursi in
condivisione e in unità nella lotta perché, sia in Italia che in Germania o
negli USA, nessuna azienda deve essere chiusa, nessun operaio deve
essere licenziato!! Unirsi nella lotta al di la delle sigle sindacali di
appartenenza ma sotto la bandiera dell’interesse comune della classe !
Prendere le decisioni e l’iniziativa costringendo i dirigenti dei sindacati a
fare il loro mestiere, obbligandoli a fare gli interessi dei lavoratori. Occupare
le fabbriche e impedirne la delocalizzazione!
Coordinarsi e solidarizzare concretamente con gli
operai di altre aziende o di altri paesi unificando la
lotta! In questo modo sarà possibile fare pagare ai
padroni la loro crisi, la crisi del loro sistema che va
abbattuto e sostituito con un sistema in cui non vi
saranno più sfruttati ne sfruttatori, un sistema in
cui saranno i lavoratori a dirigere e a gestire la
società: il socialismo!
La classe operaia non ha nazione!
Dall’Italia alla Germania gli operai uniti nella lotta
Collettivo Comunista

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