sabato 2 maggio 2009

PRIMO MAGGO A GRAGLIA' IMPEDITO AI FASCISTI DI STRUMENTALIZZARE IL CIMITERO


Resoconto del Primo maggio antifascista a Graglia

Il Primo maggio, una cinquantina di antifascisti provenienti dal biellese, dal novarese e da Torino, si sono dati appuntamento nel piazzale principale di Graglia (BI) con l’intento di impedire che i neofascisti potessero sfilare in corteo per le vie del paese e recarsi a strumentalizzare politicamente il cimitero per trasformarlo in un mezzo propagandistico e apologeta del fascismo come avvenne l’anno scorso commemorando con tanto di celtiche e saluti romani i fascisti giustiziati dai partigiani nel maggio del 1945. Il paese era praticamente blindato da carabinieri e da un numero imprecisato di poliziotti, in divisa e in borghese. Gli antifascisti hanno preso subito contatto con la popolazione diffondendo volantini e parlando con gli abitanti presenti in piazza attirati dal presidio e dal numero elevato delle forze dell’ordine. Tutti gli abitanti che sono stati contattati dagli antifascisti hanno raccontato di essere stati sorpresi dalla inquietante parata fascista dello scorso anno e che, ad una lettura più attenta della situazione, ne sono rimasti sconcertati e offesi. Intanto, alcuni parenti dei giovani antifascisti si erano recati anonimamente nella piazza del cimitero allo scopo di vigilare sulla situazione e di tenere informati i presidianti che venivano tenuti da polizia e carabinieri a parecchie centinaia di metri di distanza dalla strada che portava al luogo della macabra commemorazione.
Intorno alle 10,30, un auto della Digos arriva sino al posto di blocco dei carabinieri, si fa riconoscere e dall’auto viene fatto scendere un neofascista incappucciato che reggeva una corona di fiori e la mostrava ai carabinieri che la controllavano. Gli antifascisti si sono subito mossi in direzione dell’auto (che è ripartita immediatamente) gridando slogan contro i fascisti e la polizia che li scortava. Dal cimitero, intanto, ci giungeva la notizia che i fascisti erano arrivati in 6 e che sono stati introdotti immediatamente nel cimitero che è stato chiuso e presidiato dagli sbirri che non lasciavano entrare nemmeno i giornalisti accorsi sul luogo. Dopo circa un ora il presidio antifascista viene avvisato che i 6 neofascisti sono stati scortati per una strada alternativa e se ne sono andati.
Se il Primo maggio del 2008 cinquanta neofascisti hanno potuto andare in corteo al cimitero e dare luogo alla loro volgare e lugubre opera di propaganda e di provocazione politica strumentalizzando anche i defunti (ricordiamo che tra di loro non vi era nemmeno un lontano parente di quelli fucilati nel ’45) questo Primo Maggio la mobilitazione antifascista glie lo ha impedito riconfermando, se la Storia non fosse stata sufficiente a farlo, che i morti non sono tutti uguali, che vi sono i martiri della lotta per la libertà e i giustiziati che invece in camicia nera, torturavano, uccidevano, deportavano, radevano al suolo interi paesi tentando di spazzare via chiunque tentasse di opporsi al regime fascista. Come è possibile quindi concedere l’onore delle armi agli sgherri dei padroni torturatori, agli stragisti, agli assassini? I morti non sono tutti uguali e anche i morti sepolti al cimitero di Graglia non lo sono!! Come anche alcuni abitanti di Graglia hanno confermato , non è accettabile che vengano utilizzate le tombe di un cimitero per proseguire l’opera di revisionismo storico utile alla riabilitazione dei fascisti e del partito fascista, a fare apologia di fascismo contro i principi e le leggi costituzionali aggirandole con la scusa della umana pietà per i defunti. Nessuno si indignerebbe se i parenti dei fascisti fucilati a Graglia andassero in forma privata a ricordare i loro morti. Quello che indigna è l’utilizzo politico e propagandistico che i fascisti fanno dei morti sepolti a Graglia.
Ci auguriamo che questo militante e vittorioso Primo Maggio di Graglia possa contribuire a rilanciare ad un più alto livello la lotta contro i fascisti e chi li paga e rappresenti un precedente importante da cui trarre maggiore fiducia. Inoltre crediamo che la festa dei lavoratori sia stata occasione per rimarcare il carattere unificante dell’antifascismo con la lotta per la difesa dei diritti dei lavoratori e delle conquiste di civiltà e benessere delle masse popolari.


Collettivo Comunista Piemontese colcompiemonte@yahoo.it tel 3476558445
colcombiella@libero.it tel. 3475499570

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