martedì 23 febbraio 2010

SOLIDARIETA’ CON GLI ANTIRAZZISTI TORINESI, SOLIDARIETA’ A RADIO BLACKOUT.


Questa mattina la DIGOS di Torino ha eseguito decine (23 circa) di perquisizioni in tutta la città ordinate dal GIP Emanuela Gai su richiesta del PM Padalino, già noto per le sue persecuzioni nei confronti degli antirazzisti di Torino, e dell’altra PM Manuela Pedrotta. Sono state arrestate tre persone: Andrea, Fabio e Luca. Mentre a Maya, Marco e Paolo sono stati imposti gli arresti domiciliari. In più ad un'altra persona è stato imposto l’obbligo di dimora.
È stata perquisita, anche, la sede di radio Blackout, a cui sono stati sequestrati i computer (necessari anche per le trasmissioni) e gli è stato impedito di trasmettere per diverse ore.
Tutti i compagni sono indagati con capi di imputazione pretestuosi e di scarsissima rilevanza penale per colpire la loro lotta contro le leggi razziste di questo governo e contro i CIE, veri e propri campi di concentramento.
Questo è un evidente attacco alle libertà fondamentali sancite dalla costituzione antifascista nata dalla Resistenza. E’ un modo di colpire chi da sempre è in prima linea per combattere il razzismo e il fascismo.
È, inoltre, estremamente grave che sia stata attaccata una radio che fa libera informazione. Già da tempo sotto attacco. Così si vuole impedire di far circolare informazione libera, non sottomessa alle disposizioni della questura e alle logiche padronali. Dove si fa vera informazione e non l’informazione di giornalisti servi, come Massimo Numa, sempre pronti a denigrare e a dire falsità sui movimenti popolari e sulle lotte dei compagni.
È l’ennesimo episodio di un ondata repressiva che va avanti da diverso tempo volta a colpire la lotta per un mondo migliore delle masse popolari italiane. Come in val di Susa la polizia non si è fatta problemi a massacrare la gente che difendeva la propria terra dalla speculazione e dallo sfruttamento così oggi, l’apparato repressivo dello stato, sempre più reazionario, non si è fatto problemi ad arrestare chi lotta per i propri diritti e per quelli degli immigrati che i padroni vorrebbero sempre più schiavi da sfruttare a loro piacimento.
Il prossimo passo di questo governo, sempre più fascista, sarà effettuare arresti in massa di comunisti, anarchici e antifascisti e chiudere le sedi politiche!? Facendo così l’ultimo passo verso la cancellazione dei diritti democratici conquistati durante la Resistenza partigiana e durante 60 anni di lotte operaie.
Combattere questa nuova ondata repressiva non vuol dire solo lottare per la liberazione di compagni incarcerati ingiustamente ma vuol dire anche difendere i diritti di tutti.
Invitiamo tutti ad esprimere la propria solidarietà nei confronti dei compagni inquisiti, indagati e arrestati, e a mobilitarsi, secondo le proprie possibilità, per ottenere una loro immediata liberazione.

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