Venerdì 29, l’udienza del processo contro i dirigenti stragisti della Thyssen è stata rinviata. Il rinvio è stato deciso a causa dell’agitazione dei legali delle parti lese e dello stesso Pubblico Ministero Guariniello i quali non si sono presentati in aula per protesta contro la annunciata “riforma della giustizia” e in particolare sulla questione del decreto sul PROCESSO BREVE che rischierà di fare archiviare procedimenti come Eternit, Parmalat e lo stesso processo Thyssen, garantendo l’impunità a malfattori del calibro di Callisto Tanzi e a stragisti come lo svizzero Stephan Schmidheiny, e il barone belga Jean Louis De Cartier (Eternit) o come i dirigenti Espenhan e Cafueri degni servitori dei padroni della Thyssen Krupp tra cui Federico Falk segretario dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti. L’agitazione e la protesta non ha però riguardato gli avvocati dei dirigenti della Thyssen che se ne stavano beatamente al loro posto in attesa che l’udienza avesse inizio.
Un agitazione che ha avuto carattere nazionale e che si è sviluppata il giorno seguente durante l’apertura dell’anno giudiziario. In moltissimi, sono stati i magistrati che, Costituzione alla mano, hanno abbandonato l’aula in segno di protesta proprio durante gli interventi dei rappresentanti del governo. Al di la del ruolo di difensori che svolgono i legali della Thyssen, questa situazione di agitazione e di allarme della Magistratura borghese che, mani alla Costituzione insorge contro un provvedimento utile soltanto ai padroni (per i comunisti e gli oppositori del regime democratico borghese i tempi dei processi sono sempre stati molto brevi ed oggi, con questa riforma, lo saranno ancora di più abbreviando, ovviamente, anche i tempi per il verdetto di colpevolezza) dovrebbe quanto meno sollecitare le coscienze di chi, tra quegli avvocati, ancora dice di seguire un codice etico e si offende sino a minacciare la querela, se qualche operaio comunista lo mette in discussione. Invece NO! Nessun comunicato, nessuna presa di posizione, ne a favore ne contro il decreto legge! Si “sfregheranno le mani” di certo, pensando al momento in cui, dopo avere portato a testimoniare altre decine e decine di testimoni a favore, o dopo avere intentato qualche altro espediente ostruzionistico, cercando di prolungare i tempi del processo, giungerà per decreto (appunto) la notizia dell’archiviazione. Risultato: assistiti danarosi e paganti impuniti e famigliari, parenti, amici e compagni di lavoro degli operai rimasti senza Giustizia! Ma in un Paese in cui le leggi e i regolamenti li commissiona la classe dominante, quella cioè che possiede i mezzi di produzione e quindi anche la forza lavoro che milioni di persone sono costrette a vendere per campare, tutto questo non solo è possibile ma è inevitabile! Lo stesso Craxi, durante un udienza del processo per “Mani pulite” ammise candidamente che “tutti i partiti percepivano mazzette dai grandi gruppi economici, compresa la FIAT” con le quali finanziare le campagne elettorali. Cosa, i padroni volevano in cambio era altrettanto chiaro a tutti: corsie preferenziali per la gestione del denaro pubblico e leggi che favorissero le loro imprese. Se i padroni hanno dalla loro la possibilità di sfruttare, fare ammalare, licenziare e ammazzare i lavoratori, dalla nostra abbiamo una sola arma: l’organizzazione. Un organizzazione che sappia tenere il fiato sul collo alle Autorità preposte costringendole ad applicare quelle poche leggi democratiche rimaste o a smascherarsi, a denunciare con forza i servi e gli imbroglioni al soldo dei padroni, ad organizzare la resistenza alla guerra di sterminio che la borghesia ha scatenato contro le masse popolari trasformandola in lotta per la costruzione di un mondo senza più sfruttati ne sfruttatori, il SOCIALISMO! Questa organizzazione, alla quale i comunisti lavorano si chiama partito comunista!!
Un agitazione che ha avuto carattere nazionale e che si è sviluppata il giorno seguente durante l’apertura dell’anno giudiziario. In moltissimi, sono stati i magistrati che, Costituzione alla mano, hanno abbandonato l’aula in segno di protesta proprio durante gli interventi dei rappresentanti del governo. Al di la del ruolo di difensori che svolgono i legali della Thyssen, questa situazione di agitazione e di allarme della Magistratura borghese che, mani alla Costituzione insorge contro un provvedimento utile soltanto ai padroni (per i comunisti e gli oppositori del regime democratico borghese i tempi dei processi sono sempre stati molto brevi ed oggi, con questa riforma, lo saranno ancora di più abbreviando, ovviamente, anche i tempi per il verdetto di colpevolezza) dovrebbe quanto meno sollecitare le coscienze di chi, tra quegli avvocati, ancora dice di seguire un codice etico e si offende sino a minacciare la querela, se qualche operaio comunista lo mette in discussione. Invece NO! Nessun comunicato, nessuna presa di posizione, ne a favore ne contro il decreto legge! Si “sfregheranno le mani” di certo, pensando al momento in cui, dopo avere portato a testimoniare altre decine e decine di testimoni a favore, o dopo avere intentato qualche altro espediente ostruzionistico, cercando di prolungare i tempi del processo, giungerà per decreto (appunto) la notizia dell’archiviazione. Risultato: assistiti danarosi e paganti impuniti e famigliari, parenti, amici e compagni di lavoro degli operai rimasti senza Giustizia! Ma in un Paese in cui le leggi e i regolamenti li commissiona la classe dominante, quella cioè che possiede i mezzi di produzione e quindi anche la forza lavoro che milioni di persone sono costrette a vendere per campare, tutto questo non solo è possibile ma è inevitabile! Lo stesso Craxi, durante un udienza del processo per “Mani pulite” ammise candidamente che “tutti i partiti percepivano mazzette dai grandi gruppi economici, compresa la FIAT” con le quali finanziare le campagne elettorali. Cosa, i padroni volevano in cambio era altrettanto chiaro a tutti: corsie preferenziali per la gestione del denaro pubblico e leggi che favorissero le loro imprese. Se i padroni hanno dalla loro la possibilità di sfruttare, fare ammalare, licenziare e ammazzare i lavoratori, dalla nostra abbiamo una sola arma: l’organizzazione. Un organizzazione che sappia tenere il fiato sul collo alle Autorità preposte costringendole ad applicare quelle poche leggi democratiche rimaste o a smascherarsi, a denunciare con forza i servi e gli imbroglioni al soldo dei padroni, ad organizzare la resistenza alla guerra di sterminio che la borghesia ha scatenato contro le masse popolari trasformandola in lotta per la costruzione di un mondo senza più sfruttati ne sfruttatori, il SOCIALISMO! Questa organizzazione, alla quale i comunisti lavorano si chiama partito comunista!!
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