venerdì 9 aprile 2010

Il Presidente del Tribunale di Bari sospende la decisione su AVNI ER della Commissione Territoriale


Dal sito www.avni-zeynep.net
Il Presidente del Tribunale di Bari sospende la decisione con cui la Commissione territoriale
aveva rigettato la richiesta di asilo politico per Avni Er.
L’udienza del ricorso è fissata per il 6 maggio 2010.
Siamo felici di diffondere la notizia comunicataci dall’avvocato di Avni Er, Flavio Rossi Albertini,
che il presidente del Tribunale di Bari ha sospeso la decisione della Commissione territoriale ed ha
fissato il ricorso per il 6/5/2010.
Avni dovrebbe uscire dal CIE domani stesso in attesa dell’udienza.
Invitiamo tutti a non abbassare la guardia, fino alla conferma dell’avvenuta liberazione di Avni e al
ricorso di maggio che speriamo sancisca un epilogo positivo per questa vicenda.
La lotta in sostegno di Avni ha travalicato ormai i confini nazionali: articoli, appelli alla
mobilitazione e contro l’espulsione circolano in Europa e non solo, tradotti in inglese, francese,
spagnolo e tedesco.
Vedi tra gli altri i seguenti collegamenti:
http://www.haberler.com/dhkp-c-uyesi-avni-er-in-siyasi-siginma-talebine-haberi/1989112/
http://www.schattenblick.de/infopool/buerger/fakten/bfaa0037.html
http://amnistia.org.mx/contenido/2010/04/06/ciudadano-turco-corre-peligro-de-tortura-si-esdevuelto-
a-turquia/
http://www.amnesty.de/urgent-action/ua-074-2010/foltergefahr
http://en.atik-online.net/2010/04/06/solidarity-with-avni-er/
Messaggi di solidarietà e contro l’espulsione in Turchia sono pervenuti al Ministero dell’Interno
dall’India, dal Pakistan, dalla Germania ecc. (ne alleghiamo alcuni).
Un presidio urgente è stato indetto per domani, venerdì 9 aprile, davanti al Consolato italiano a
Bruxelles, dal Comité des Libertés e noi chiediamo ai promotori di non revocarlo.
Le pressioni non devono cessare!
In allegato diffondiamo anche le motivazioni del ricorso presentato al Tribunale di Bari. Sono un
po’ lunghe, ma evidenziano bene un approccio da parte della Commissione competente di Bari in
merito alla richiesta di asilo politico presentata da Avni, a dir poco “sbrigativo e inaccurato” sia dal
punto di vista “tecnico” (tanto da configurare la possibile nullità assoluta dell’atto per mancato
rispetto dei requisiti di forma fondamentali), che della “sostanza”
La Commissione, pur riservandosi del tempo “per la necessità di acquisire nuovi elementi” per
verificare la fondatezza o meno dei rischi cui incorrerebbe Avni se fosse espulso in Turchia,
arriverà infatti a motivare il suo respingimento con argomentazioni tanto contraddittorie e
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superficiali da non poter non suscitare, a nostro parere, il legittimo sospetto di una sottovalutazione
consapevole delle fonti e dei dati a disposizione, al fine di arrivare ad un responso “politico” già
pattuito.
Un responso che interpreta in maniera del tutto parziale i rapporti periodici sulla Turchia emessi da
organismi prestigiosi; che non considera minimamente i fattori personali oggettivi; che non dà
rilievo alcuno a pronunciamenti relativi a questo caso specifico di tribunali nazionali (quali la Corte
d’Appello di Sassari) e internazionali (quali la Corte di Strasburgo), come più in generale a quelle
sentenze legislative che hanno fatto scuola in materia di difesa e tutela dei diritti umani.
Un responso su cui ora il Tribunale di Bari è chiamato ad intervenire.
La sentenza che questo sancirà dipende anche da noi.
AVNI è stato liberato dal CIE ed è ora presso il CARA (Centro Accoglienza per Richiedenti Asilo) di Bari.

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