lunedì 7 giugno 2010

PRESIDIO AL TRIBUNALE DI TORINO


Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le modalità previste dalla legge”. (art.10 della Costituzione italiana).

LIBERTA’ PER AVNI ER!
SI ALL’ASILO POLITICO IN ITALIA
NO ALL’ESPULSIONE IN TURCHIA

Il 10 giugno 2010 al Tribunale di Bari è in programma una nuova udienza di appello in cui viene discussa la richiesta di asilo politico in Italia di Avni Er, comunista turco che se espulso nel suo paese rischierebbe il carcere, la tortura e la morte, come è capitato a tanti altri suoi compagni che hanno avuto il coraggio di denunciare e combattere le violenze del regime turco, perpetrate in particolare nei confronti degli oppositori politici. Nella scorsa udienza del 18 maggio il giudice ha acquisito nuova documentazione presentata dai difensori di Avni, mentre d’altro canto l’Avvocatura dello Stato si è costituita parte avversa.
Il 28 maggio poi il governo italiano ha risposto all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Dario Ginefra del PD sulla richiesta di status di rifugiato politico presentata da Avni Er (consultabile insieme agli altri documenti sul sito www.avni-zeynep.net). In essa il sottosegretario all’Interno Michelino Davico afferma tra l’altro: “La competenza del Ministero dell’interno si esaurisce con la pronuncia della Commissione territoriale che - tengo a sottolinearlo - ha trattato l’istanza nel pieno rispetto dei termini. Ogni valutazione sulla legittimità della decisione adottata da quest’ultima è riservata alla competente Autorità giudiziaria, nei confronti delle cui decisioni il Governo non può esercitare alcuna forma di condizionamento, per rispetto ai principi di autonomia e indipendenza sanciti dalla Costituzione.”
Sappiamo tutti che questo corretto pronunciamento spesso rimane sulla carta in quanto le prese di posizione contro questo o quel giudice (nonché nei confronti della magistratura in generale) sono prassi frequente da parte di diversi esponenti della maggioranza di governo, e ciò è avvenuto anche riguardo al caso specifico di Avni Er.
Altra circostanza emblematica di quello che è il contesto nel quale si sta giocando questa partita è stata la pubblicazione del rapporto 2010 di Amnesty International, che contiene aspre critiche alla politica italiana nei confronti dell’immigrazione e all’operato della polizia in alcuni casi eclatanti (Emmanuel Bonsu, Stefano Cucchi); contro questo rapporto è insorto lo stesso ministro Frattini, definendolo “indegno”!
In sostanza quello di Avni può essere visto come un caso specifico di una lotta più generale per la difesa dei più elementari diritti umani, che in molte circostanze nel nostro paese vengono già apertamente violati, e per questo a maggior ragione invitiamo tutti gli individui, le associazioni, le forze politiche moralmente sensibili a prendere in vario modo posizione in suo favore.

firmiamo l’appello di Amnesty International in difesa di Avni Er
(http://www.amnesty.it/rimpatrio_tortura_turchia.html)

PRESIDIO AL TRIBUNALE DI TORINO
GIOVEDI 10 GIUGNO DALLE 9.00
in concomitanza con l’udienza di Bari

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