lunedì 14 giugno 2010

APPELLO OSPITALITA' PER IL COMPAGNO PROGIONIERO LUIGI



STRALCI DI LETTERE DAL CARCERE DEL COMPAGNO LUIGI

(…) Oggi Davidino ed io abbiamo visto l’avvocato e l’unica condizione per ottenere i domiciliari è allontanarci da Torino. Nel mio caso, per legge, non esiste che io debba essere allontanato da Torino (una specie di soggiorno obbligato) ma questo allontanamento viene comunque messo in pratica. Vogliono tenerci distanti dalle lotte, vogliono allontanarci da Torino e dalla solidarietà dei compagni.

(…) ho saputo dell’attacco sionista alle navi della flottiglia, ho saputo del merdosissimo Ghiglia che si è acchiappato qualche calcio nel culo durante il corteo per la Palestina . L’infamia prosegue, giorno dopo giorno. Non posseggo una radio ma chi ce l’ha mi ha fatto sapere della grande solidarietà dai microfoni di radio Black Out. La solidarietà è un arma potente, dobbiamo usarla! (…) Gioco a pallone (quando c’è) nell’unica ora d’aria e il resto del tempo lo passo a leggere e a studiare, mi sono arrivati libri da Milano, da Roma. La solidarietà che mi giunge mi mantiene attivo, sia nel corpo che nella mente. Resto solo contrariato per i dissidi tra i gruppi dei compagni.

Fate sapere anche questo. Se durante la Resistenza le varie forze in campo hanno lottato unite ed hanno vinto, un motivo ci sarà stato!? O NO? Così saremo schiacciati e potremo dire grazie solo a noi stessi.



(…) Come prevedevo (ma un po, però ci speravo) il tribunale del riesame ha respinto la mia istanza di scarcerazione. Va beh, nessun cruccio, quando la lotta si fa dura…eccetera, eccetera. Uno stato che si autodefinisce democratico, quando incarcera chi si ribella alle angherie e alla polizia assassina, cala la maschera e si mostra in tutto il suo reale carattere post e parafascista.

(…) E’ uscito Luca e ne sono felice anche se sarei stato ancor più felice fosse uscito anche Davide. Sono giovani e di loro c’è molto più bisogno fuori!



(…) Oggi Davidino ed io abbiamo visto l’avvocato e l’unica condizione per ottenere i domiciliari è allontanarci da Torino. Nel mio caso, per legge, non esiste che io debba essere allontanato da Torino (una specie di soggiorno obbligato) ma questo allontanamento viene comunque messo in pratica. Vogliono tenerci distanti dalle lotte, vogliono allontanarci da Torino e dalla solidarietà dei compagni. Ovvio, scarcerano tossici e comuni (ben venga si capisce) , persone che non daranno fastidio al sistema. Vogliono un popolo di servi, gente che lavora ai loro ordini e senza una difesa attiva lo avranno. Mi servirebbe qualche compagno disposto ad ospitarmi fuori Torino per il periodo degli arresti.



Il compagno Luigi non inserisce mai la data nei suoi scritti ma gli stralci delle tre lettere sono in successione per ordine di tempo. Ribadiamo l'appelo del compagno luigi in relazine alla ricerca di una persona incensurata che abiti fuori Torino, disposta ad opsitarlo per l'eventuale periodo di arresi domicialiari!

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