venerdì 4 giugno 2010

Volantino in diffusione a Mirafiori, lunedì 7 giugno OPERAI, LAVORATORI: PRENDIAMO IN MANO IL NOSTRO DESTINO!


Tutti noi operai sappiamo in cosa consiste il piano Marchionne, amministratore delegato della FIAT, ma è sempre bene ripeterlo: chiudere Termini Imerese, inserire i 18 turni, applicando il WCM, tagliare le pause da 40 a 30 minuti, spostare la pausa pranzo alla fine dei turni di lavoro, inserire la mobilità interna durante i turni, eliminare il disagio linea, il premio mansione e i premi specialiTutti noi operai ci rendiamo ben conto di cosa significhi tutto ciò e di quanto andrà ad incidere sulla nostra busta paga, ma anche sulla nostra vita di tutti i giorni in quanto, oltre a fare sempre più fatica a pagare l’affitto, le bollette e la spesa, ci troveremo ad avere sempre meno tempo per noi stessi e per le nostre famiglie. Ci ritroveremo a dovere sottostare completamente ai tempi e alle esigenze dei signori della FIAT, i quali non si fanno certo alcuno scrupolo nel toglierci anche quel poco di relazioni famigliari e sociali che ci rimangono. E’ per tutti questi motivi che è necessario pretendere che il piano Marchionne venga spiegato e messo in discussione con tutti gli operai!
Per ottenere un’assemblea degli operai, che i dirigenti degli altri sindacati non vogliono perché favorevoli ad un piano di ulteriore sfruttamento e povertà, la FIOM ha già raccolto circa 2500 firme a Mirafiori. Considerando che a Mirafiori la FIOM conta 600 iscritti, le 1900 firme (e non è poco!) che rimangono, sono quelle di operai iscritti ad altri sindacati. Ciò significa che i dirigenti degli altri sindacati, volenti o nolenti, devono accettare che l’assemblea di tutti i lavoratori si faccia, perché i lavoratori devono decidere il proprio destino; i sindacati devono essere uno strumento nelle mani dei lavoratori!
Prima di sedersi al tavolo della trattativa, i dirigenti dei sindacati devono consultare noi lavoratori e soltanto dopo avere avuto il nostro mandato possono andare al tavolo delle trattative portando le nostre richieste, non il contrario, come succede sistematicamente! Ma l’assemblea deve essere un momento in cui si tratta non solo dei problemi specifici interni alla fabbrica, ma anche delle condizioni di vita in generale dei lavoratori e si decide insieme di mobilitarsi per difenderle e migliorarle!
Molte delle nostre famiglie sono ormai “alla canna del GAS”: i salari al minimo e il costo della vita insopportabile. Spese mediche, scuola, casa e mezzi pubblici sono sempre più costosi mentre padroni (sempre più ricchi) e governo (di imbroglioni e mafiosi) vogliono farci fare ulteriori sacrifici. Chiedono sacrifici alle masse popolari e intanto si comprano gli yachts di lusso come ha fatto il figlio di Berlusconi o i parlamentari si danno stipendi di 20.000 € al mese. Quanto potremo ancora andare avanti?
E’ necessario organizzarci e ribellarci allo sfruttamento e all’impoverimento mettendo in campo forme di lotta adeguate ad ottenere ciò che ci spetta: disobbedienza civile, autoriduzione delle tariffe, degli affitti, delle spese ospedaliere o scolastiche, dei biglietti dei mezzi pubblici, ecc. Ma più di ogni altra cosa dobbiamo organizzarci ed unire le nostre forze.
Già in mille modi ogni proletario cerca di cavarsela come può. Ma contro ogni proletario isolato si schierano compatte le autorità, i controllori, i poliziotti e ogni servo dei padroni.
L’unità dei proletari contro i soprusi, in difesa del diritto di ogni lavoratore ad avere quanto gli serve per una vita dignitosa per sé e per la sua famiglia; l’unità per opporsi con forza e con successo all’ingiustizia di chi ci sfrutta e ci opprime è l‘unità nella lotta e l’unità nel partito e a fianco del partito.
Oggi questo tipo di unità è tutta da costruire, dopo che i partiti che si dichiaravano paladini dei lavoratori si sono svenduti ai padroni. L’unità nella lotta e l’unità nel partito è il compito che noi operai più decisi dobbiamo assumerci in prima persona.
Dobbiamo riprendere in mano il nostro destino imponendo di ottenere quello che ci spetta. Noi siamo il motore e la benzina dell’intera società: diventiamone anche il pilota!
Operai, lavoratori: lottiamo con determinazione per difendere i nostri diritti e uniamoci nella ricostruzione del partito comunista!

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