Oggi, 1 marzo, in concomitanza con lo sciopero dei lavoratori immigrati, alcuni compagni antifascisti e del Collettivo Comunista Piemontese sono intervenuti al corteo per denunciare la situazione di Avni Er, con uno striscione e un volantinaggio con lo scopo di informare sulla sua situazione.
Questo compagno turco era stato condannato a sette anni di carcere dalla magistratura italiana per la sua militanza nell’organizzazione comunista rivoluzionaria DHKP-C, organizzazione che lo stato fascista turco considera illegale. Alcuni mesi fa è stato scarcerato e su di lui pesa il rischio di essere espulso in Turchia, dove verrebbe certamente carcerato e torturato per ottenere presunte informazioni sull’organizzazione di cui fa parte.
Il corteo dei lavoratori immigrati di oggi è stata una prima risposta di piazza contro lo sfruttamento e il razzismo che la borghesia vorrebbe imporci, altrettanto determinata deve essere la risposta contro l’espulsione di Avni Er, rivoluzionario prigioniero, e contro l’espulsione di tutti gli immigrati. Le espulsioni sono una piena violazione dei diritti che la nostra Costituzione nata dalla Resistenza garantisce, come quello di rifugiato politico
Pertanto, rilanciamo la mobilitazione per Avni Er dandoci appuntamento lunedì 8 marzo davanti al Comune (orario da definirsi) per mettere i consiglieri di fronte alle loro responsabilità e costringerli a prendere una posizione in merito alla questione e fare quanto in loro potere per fermare l’espulsione di Avni oppure smascherarsi come complici dello stato fascista Turco.
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