martedì 23 marzo 2010


Prosegue il processo contro i dirigenti stragisti della Thyssen Krupp. Durante la seduta del 16 marzo scorso sono stati ascoltati altri testimoni citati dalla difesa. I primi sono stati gli ingegneri Ferraro e Polito, comandanti provinciale e regionale dei vigili del fuoco. Il primo era anche presidente del Comitato tecnico regionale (Ctr), mentre il secondo era capo della Commissione ispettiva del Ctr, quella che aveva il compito di verificare la conformità del sistema di gestione sicurezza (Sgs) alle linee guida del ministero dell’ Ambiente. L’Avv. Audisio, difensore dei dirigenti della Thyssen, ha chiesto se si sapesse chi fosse il membro della commissione Tecnico Regionale che rappresentava l’azienda, ma l’ing. Ferraro non se lo ricordava così ché, l’avvocato gli ha consegnato un incartamento pregandolo di vedere se in quelle vi fosse quel nominativo. La ricerca, nel silenzio totale dell’aula, è durata parecchi minuti sino a che il povero ingegnere dei pompieri ha trovato il nominativo che rispondeva al dirigente Thyssen (guarda un po’) Cafueri. Al di la di queste nauseabonde manfrine dei difensori della Thyssen, dagli interrogatori emerge che nel 2006 la Commissione fa un ispezione all’interno della fabbrica denotando molte anomalie relative alla sicurezza malgrado l’ispezione fosse (gli ispettori non potevano girare liberamente) “pilotata” dai dirigenti dell’azienda. La Commissione quindi annotò tutte queste anomalie e soltanto nel 2007 (per “problemi tecnici” non ben definiti) esse furono notificate alla Thyssen, con l’intimazione di mettersi in regola entro il 31 dicembre dello stesso anno, altrimenti il certificato di prevenzioni incendi non sarebbe stato rilasciato. Come faceva l’azienda ad essere in possesso del certificato nel periodo in cui avvenne la strage di operai? E cioè il 6 dicembre del 2007? Beffa tra le beffe: soltanto il 19 dicembre 2007 la Thyssen invia una lettera alla commissione nella quale conferma l’adeguamento della sicurezza che verrà poi verificato dalla commissione il 21 gennaio 2008. Se non sono fatti concreti questi, allora gli avvocati della Thyssen Krupp dovrebbero spiegare cosa sono per loro i fatti, considerando che essi citano a testimoniare persone che durante l’audizione, fanno emergere le prove delle malefatte dei loro assistiti. Ma a che gioco stanno giocando? E’ forse la certezza dell’impunità che porta gli arroganti dirigenti della Thyssen a concordare con i loro avvocati mercenari una linea difensiva evidentemente autolesionista, pur di prendere tempo ed attendere la prescrizione garantita dal futuro DDL sul processo breve? I fatti sono fatti e si basano sulla concretezza e di concreto in questa atroce vicenda c’è la responsabilità consapevole dell’azienda che faceva lavorare gli operai, anche con turni straordinari, in uno stabilimento privo delle misure di sicurezza necessarie! Di concreto ogni anno muoiono più di mille lavoratori e altre migliaia rimangono infortunati. Di concreto esiste un sistema che permette ai padroni di mutilare ed uccidere gli operai! Concretamente, però, è possibile spazzare via questo sistema e sostituirlo con una società senza sfruttati ne sfruttatori! Una società socialista! Per fare questo è necessario che la classe operaia si organizzi per riprendere in mano il proprio sindacato e per costruire il suo partito, il Partito Comunista!

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