Ieri sera, giovedì 11 marzo, circa alle 22:00 tre compagni del collettivo Stella Rossa di Biella, mentre erano intenti ad attacchinare manifesti per il presidio contro la repressione indetto per il giorno successivo, sono stati fermati da due poliziotti in borghese che, a seguito dell’identificazione, hanno contattato
Questa ennesima operazione degna della peggiore polizia fascista si inserisce in una campagna intimidatoria che ormai da mesi va avanti contro il Collettivo Stella Rossa, con continui fermi, perquisizioni arbitrarie personali e delle autovetture, culminati con le denuncie di qualche giorno fa nei confronti di Umberto e Valentina colpevoli, secondo i cani da guardia della borghesia, di aver guidato una manifestazione studentesca non autorizzata.
Solo la lotta può spezzare questi attacchi e ritorcerli contro chi li fa. Perché, come dimostrato anche dalla scarcerazione degli antirazzisti torinesi, la mobilitazione può fermare la repressione e costringere i pezzi più o meno sinceramente democratici dei funzionari dello stato, a prendere una posizione chiara a difesa dei diritti sanciti dalla Costituzione e continuamente difesi dalla mobilitazione delle masse popolari, come ad esempio quello della libertà di espressione inserito nella Costituzione per mezzo dell’articolo 21.
Questa campagna intimidatoria, che
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