giovedì 25 marzo 2010

Volantino udienza Thyssen Krupp 26 marzo

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L’udienza di mercoledì 24 marzo al processo contro i padroni stragisti della Thyssen Krupp ha visto “sfilare” ancora testimoni (otto) della difesa tra cui dirigenti dei Vigili del Fuoco e funzionari regionali del Dipartimento Ambiente settore grandi rischi. Le domande dell’avvocato Audisio erano le stesse poste ai testimoni dell’udienza precedente, anch’essi appartenenti ai Vigili del Fuoco: “come erano composte le commissioni, che mansioni svolgevano” etc, etc. E’ evidente il tentativo degli avvocati mercenari di voler spostare l’attenzione sulle eventuali responsabilità degli organismi e degli enti che facevano parte del Comitato Tecnico Regionale e delle apposite commissioni che dovevano accertare l’idoneità dell’azienda in relazione alle misure di prevenzione incendi. Uno scaricabarile reso possibile proprio da quel sistema, tanto caro ai padroni, che permette loro di corrompere, ricattare e fare pressioni sugli enti preposti al fine di renderli compiacenti e complici delle aziende. Il caso degli ispettori dell’INPS, indagati dal PM Guariniello, è emblematico.

I padroni, tramite i loro avvocati, perdono tempo e scaricano le responsabilità della strage sui loro servi, funzionari e delegati dei vari settori ed enti istituzionali. Così facendo tentano di arrivare alla sentenza con la derubricazione del reato per il quale sono accusati: da omicidio volontario ad omicidio colposo. Il decreto legge sul processo breve e la riforma della giustizia annunciata dal mafioso Berlusconi faranno il resto! Ma questo processo mette in luce anche l’estrema difficoltà dei padroni di fronte alla crisi del loro sistema, una crisi economica, politica e sociale alla quale sono costretti a far fronte con imbrogli, raggiri, censure e repressione. Per tutti i proletari questo è il processo contro tutti i padroni e contro il loro sistema di fame, miseria, sfruttamento e morte!

- Perché i padroni continuano a far morire operai nelle fabbriche e sui cantieri

Perché non si debba più andare al lavoro come se si andasse in guerra rischiando di non rientrare più a casa e non poter riabbracciare i propri famigliari!

Tutti sanno perfettamente che la giustizia borghese è parte integrante del sistema diretto da un pugno di parassiti che con la loro disponibilità economica decidono il bello e il cattivo tempo. Tutti si rendono anche conto che in un sistema del genere, anche i magistrati onesti e sinceramente democratici, non potranno certo superare i limiti consentiti dalla legge. Malgrado ciò questo processo rappresenta un precedente importante perché, per la prima volta nel nostro Paese, i padroni responsabili della morte di operai, sono alla sbarra per rispondere di omicidio volontario. E’ un fatto importante che il proletariato deve valorizzare con la mobilitazione e la controinformazione! Non possiamo lasciare completamente nelle mani della borghesia e dei suoi servi delle istituzioni e della carta stampata la gestione di una vicenda che riguarda tutti gli operai, i lavoratori e le loro famiglie!

Se i dirigenti dei sindacati di regime, e i partiti che fanno riferimento al mondo del lavoro non si muovono dobbiamo essere noi lavoratori a farlo! Ma anche questa battaglia fa parte della lotta più generale per abbattere il sistema di fame, miseria, morte, corruzione, arroganze e sfruttamento al quale la classe dominante vuole costringere le masse popolari.

Per porre fine definitivamente a questo sporco sistema è necessario che la classe operaia si organizzi legandosi alle organizzazioni che lavorano alla ricostruzione del Partito Comunista , strumento necessario per l’abbattimento del sistema capitalista e per la costruzione di una società superiore, il socialismo.!


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